Si può essere contenti di essere nei primi 30? Assolutamente sì, a giudicare dai riscontri avuti - via telefono, mail o social - dai professionisti che hanno ricevuto la notizia di essere tra le nomination dei Barawards 2024. Per tanti di loro, lontani dalle luci delle grandi città e impegnati a mostrare ai loro concittadini la bontà e il valore del proprio lavoro, un riconoscimento nazionale è motivo di orgoglio e notizia da spendersi con le testate locali.
Si può essere scontenti di essere nella top 10? Dipende dalle aspettative. C’è chi ci contava, chi ci sperava, chi voleva assolutamente il podio o la vittoria. Si può essere felicissimi o delusissimi, a seconda, appunto, di qual era l’ambizione iniziale.
Poi, come in tutte le competizioni, ci sono i vincitori. La decima edizione di Barawards, il premio all’eccellenza dell’ospitalità italiana diventato anno dopo anno una galleria di “mostri sacri” (andatevi a vedere l’Albo d’oro dei vincitori sul sito di Bargiornale), aggiungerà 24 tra locali e professionisti alla lista dei numeri uno (quelli di quest’anno li trovate nello speciale all’interno del numero di gennaio).
Al Barawards Gala Night Party, come accade in una superserata in uno dei vostri locali, si mescolano gli umori e gli stati d’animo dei presenti: euforia, rabbia, sorpresa, delusione, gioia, amarezza, felicità, tristezza. Ci sarà chi andrà a casa galvanizzato e chi arrabbiato.
Dovendo scegliere a chi dare la nostra personalissima medaglia, optiamo per un podio ex-aequo.
La prima chiamata è per quei titolari di locali che, indipendentemente dalla posizione in classifica che occupano, prendono la serata di Barawards come un momento di celebrazione della bontà del lavoro svolto. Lavoro che è stato riconosciuto eccellente dall’esterno, dagli esperti del settore e dai frequentatori del locale. Della serie: “Non ce lo stiamo raccontando, ce lo dicono gli altri”. E allora si presentano con tutto lo staff, a cui hanno offerto il biglietto, perché riconoscono che ogni risultato è un risultato di squadra e ogni traguardo importante va condiviso, onorato e celebrato. Onore a voi!
La seconda chiamata è per chi esce deluso e arrabbiato. Perché, da grande professionista qual è (sennò non sarebbe a Barawards), siamo certi - lo abbiamo visto nei vostri volti, ascoltato dalle vostre parole, ritrovato nei vostri locali - che rabbia e delusione verranno messe da parte abbastanza in fretta. E sostituite da un sano desiderio e una ferrea volontà a fare ancor meglio di prima il proprio lavoro. Non per vincere Barawards, ma per rendere sempre più felici e soddisfatti i propri clienti. Che, come ognuno di voi ben sa, è la vera vittoria di chi fa il vostro lavoro. Una vittoria che si può (e si vuole) portare a casa tutti i giorni dell’anno.
La vittoria a Barawards sarà solo la naturale conseguenza di questa scelta perseguita con determinazione, costanza e quel pizzico di fortuna che non guasta mai.
Buon anno, bar industry!