Ogni viaggio comporta una trasformazione in chi lo compie. A questa regola non sfuggono neanche i cocktail. Ed è tanto lungo il viaggio compiuto dal Mojito, che dalle coste cubane approda a quelle pugliesi, quanto profonda la trasformazione del suo carattere originario, una volta finito nelle mani del team di Compagnia dei Caraibi sotto la guida del maestro di cerimonia Tommy Colonna. In questa rivisitazione, la parte da protagonista spetta ai prodotti del territorio pugliese e della vicina Basilicata. Le erbe della macchia murgiana che vanno a rimpiazzare la menta, gli agrumi di Puglia che vanno a sostituire il lime e le spezie e i frutti di queste terre che vanno ad aromatizzare la parte sodata, in un gioco di scambi tanto semplice, in realtà solo all’apparenza, quanto geniale. Un gioco che prende le mosse dalla creazione di una base universale utilizzata in tutti e tre i twist, il Mojito Mix, un olio profumatissimo ricavato dalle scorze di pompelmo di Corato (Bari) e del limone femminello del Gargano, e dolcificato con un miele millefiori di Bernalda (Matera) e zucchero Panela.
A questa base i bartender hanno unito un loro ulteriore tocco, dando così vita ai tre twist presentati. In Mo.Vin di Domenico Carella, ad esempio, è miscelato con Rum Diplomático Reserva Exclusiva, succo di limone femminello, soda di Moscato di Trani aromatizzata al coriandolo e liquirizia di Metaponto. Grande assente la menta, soppiantata dal finocchietto selvatico della Murgia. Francesco Di Gioia nel suo Mojito a catinelle ha utilizzato una base alcolica costituita da Diplomático Blanco e Liquore al gelso nero, alla quale ha aggiunto succo di pompelmo, soda di uva e rosmarino e, al posto della menta, basilico. Diplomático Blanco e succo di limone femminello tornano anche nel twist di Giuseppe Tatone, Peròn diplomatica, dove al posto della menta troviamo il peperoncino Cornaletto ostunese e salvia. Altra particolarità è la Foam di birra Peroni, che spiega anche il nome del drink (dalla pronuncia barese del noto marchio).
In questo tripudio di prodotti locali non poteva mancare uno dei simboli della cucina pugliese: le orecchiette con le cime di rapa, ovvero “le strascinat’”. E infatti non sono mancate: performance nella performance, la lezione magistrale della signora Porzia Petrone, da considerare il quarto elemento del team: davanti a un pubblico estasiato ha preparato a mano le orecchiette che hanno accompagnato la degustazione dei cocktail.
La storia
“My Mojito in La Bodeguita / My Daiquiri in El Floridita”. Sebbene non tutti credano nell’autenticità della celebre frase attribuita ad Ernest Hemingway, questa tuttavia esprime l’unico elemento certo della storia del Mojito: che a diffonderne la fama nel mondo sia stata la Bodeguita del Medio, il leggendario locale di l’Avana Vecchia, un tempo frequentato da personaggi dello spettacolo e artisti, e oggi mecca turistica dei bartender di tutto il mondo. Nulla di preciso si sa infatti sull’origine di questo cocktail. I primi riferimenti li troviamo nel 1930, nel manuale del grande barman spagnolo, Pedro Chicote “La Ley Mojada” e l’altra sul ricettario del “Club de Cantinero de la Republica de Cuba - Manual Oficial", che ne riportano la ricetta. Per alcuni sarebbe la semplice evoluzione o reinterpretazione del Mint Julep, ad opera di un barman americano arrivato a Cuba in fuga dagli Stati uniti a causa del Proibizionismo, che ne avrebbe modificato la ricetta utilizzando il distillato locale, il rum al post del whiskey. Per altri invece sarebbe il discendete di una bevanda inventata nel XVI secolo dal corsaro inglese sir Richard Drake (appunto chiamata El Draque” o “Il Draquecito) preparato con aguardiente, un rum non invecchiato di pessima qualità. Anche sull’origine del nome le ipotesi sono diverse: dal mojo, un condimento tipico della cucina cubana usato per marinare, alla traduzione dello spagnolo mojadito, che significa "umido", fino alla meno attendibile che lo collega al termine vudù mojo, ovvero "incantesimo".
La ricetta Mojito Mix secondo Compagnia dei Caraibi
5 cl Ron Diplomatico Blanco
2 cucchiaini zucchero di canna bianco
2 cl succo lime
top di soda
foglie di menta
Nel tumbler alto pestare leggermente foglie di menta e zucchero di canna con 2 cl di ron, aggiungere il resto del ron e colmare con top di soda
e il succo di lime ?
Controlla meglio la ricetta che lo trovi.