Ricetta base presentata a Baritalia tappa di Bari Villa de Grecis 1 febbraio 2016
Ancora una volta realtà e fantasia si amalgamano perfettamente nel racconto con cui il team Lucano ha ripercorso la storia di un mitico cocktail, il Milk Punch, le cui origini sono da collocare nell’Inghilterra del Diciassettesimo secolo. Il racconto del maestro di cerimonia Andrea Paci prende le mosse a Pisticci (Matera). Siamo nel 1896 e Pasquale Vena già da due anni ha messo a punto la ricetta del suo Amaro Lucano e la sua distilleria gode di ottima fama. Al giovane Pasquale, però, è rimasta la curiosità per le lontane Americhe, dove sono emigrati i suoi fratelli in cerca di fortuna, e vuole conoscerne le tradizioni e gli usi attraverso la fitta corrispondenza che scambia con loro. In una delle tante lettere, Pasquale viene a conoscenza di una bevanda, chiamata Milk Punch, a base di latte e molto popolare nella Louisiana. Spinto dalla voglia di conoscerne le origini, scopre che è molto nota e apprezzata in tutto il profondo sud degli Stati Uniti e parecchio consumata durante il periodo delle vacanze sin dal Diciannovesimo secolo. Scopre anche che le sue origini risalgono addirittura a due secoli prima, precisamente a Londra, e che i natali di questa antica ricetta si devono a una gentil signora, classe 1640, di nome Aphra Behn, una grande scrittrice e drammaturga dallo sfacciato carattere di ferro, che spesso nelle sue opere teatrali fa riferimento a questa bevanda che era solita preparare. Da instancabile e curioso sperimentatore, allora, comincia a provare nel suo laboratorio diverse misture, usando latte e Amaro Lucano, dalle quali nascono le reinterpretazioni proposte dai bartender del team.
Sperimentazioni che hanno ripercorso tutta la tradizione di questo cocktail che, oltre a essere preparato al momento, come l’English milk punch, la rivisitazione di Guglielmo Miriello, veniva proposto anche caldo e imbottigliato. Quest’ultima strada è stata seguita da Omar Vesentini, con il suo Irish milk punch, dove la base, preparata in precedenza e imbottigliata, è stata scaldata e poi arricchita con crema di latte, e da Massimo Stronati, che nella ricetta del suo Eivissa milk punch ha invece utilizzato latte in una forma diversa: latte di mandorla home made fatto con mandorle pizzute di Avola.
La storia
Il Milk Punch nasce per trovare soluzione a un problema tipico dei Punch: la forte acidità. Problema che non poteva essere superato riducendo la quantità di succo di limone, perché si rendeva insipida la bevanda, né aggiungendo zucchero, perché la rendeva stucchevole e appiccicosa. La trovata geniale è consistita nell’utilizzo del latte, che rende il punch anche cremoso, soluzione della quale però si ignora la paternità. L’origine di questo punch sono da cercare nell’Inghilterra del XVII secolo e le prime testimonianze sono della drammaturga Aphra Behn (definita da Virginia Wolf “donna ribelle che si è guadagnata il diritto di parlare”). Il cocktail ebbe una grande diffusione tra la fine del Settecento e i primi dell’Ottocento, quando torna in una forma molto particolare: un Milk Punch cristallino, realizzato con un procedimento dove il latte viene cagliato e filtrato più volte. Il risultato è una bevanda nella quale si ha la percezione del latte e della sua cremosità, senza però che questo opacizzi restando a contatto con gli altri ingredienti. Altra peculiarità è che veniva imbottigliato, cosa che ha contribuito al suo successo (anche Jerry Thomas ne parla come di un drink da imbottigliare e da servire freddo). Un aspetto molto attuale, perché oggi che il cocktail si avvicina al mondo della ristorazione, ne permette il servizio anche da parte di un operatore di sala che generalmente non serve drink.
La ricetta Milk Punch secondo Lucano
2 cl Brandy Vitae Lucano
1 cl Rum Escape 7 Añejo Reserva
2 cl Amaro Lucano Anniversario
1 cucchiaio zucchero semolato
4 cl latte
1,5 cl sciroppo di zucchero
Preparare direttamente nel tumbler basso con blocchetto di ghiaccio