Più elettrizzante di un Grand Prix. Più scoppiettante di un fuoco d’artificio. Più “sfumeggiante” di The Mask. Più sfavillante di un Martini Cocktail al plenilunio. Più rosso di un Negroni che fa il timido. Così avevamo annunciato il final show di Baritalia 2022 - a drink for the planet. E così è stato: una grande giornata di festa, di gare e di formazione nel segno della ricerca e della buona miscelazione. Il gran finale di questa settima edizione del laboratorio di mixology itinerante di Bargiornale ha avuto come palcoscenico una location di eccezione il super scenografico ristorante Nobu del Fairmont Hotel di Monte Carlo.
Piatto forte del menu la finalissima di Baritalia Lab, atto conclusivo dell’avvincente cocktail contest, che ha visto in gara i bartender, sotto le insegne delle aziende sponsor, confrontarsi nella preparazione di drink sostenibili capaci di valorizzare la riduzione degli sprechi, la stagionalità, la territorialità. A contendersi la vittoria i 55 bartender provenienti da Nord a Sud della Penisola vincitori delle cinque tappe della manifestazione: Lecce, Sorrento, Jesolo, Pescara e Bologna.
A conquistare il primo posto in assoluto è stato Gian Maria Ciardulli del team Soero. Seconda classificata Brigida De Matteis del team Coca-Cola Hbc Italia – whisky, mentre sul terzo gradino del podio è salito Daniele Salviato del team Compagnia dei Caraibi.
Altro riconoscimento assegnato la Menzione Speciale Miglior Cocktail Sostenibile, premiata da Julia Podyriaka di ice3, andata a Stefano Marongiu della squadra Nonino.
Premiati anche i primi classificati per ogni team in gara. Ecco i loro nomi: Lorenzo Siri per Caffo, Damiano Massa per Campari Academy, Brigida De Matteis per Coca-Cola Hbc Italia - whisky, Fabrizio Bottone per Coca-Cola Hbc Italia - altri spirit, Marta de Dominicis per Coca-Coca Hbc Italia - Lurisia, Daniele Salviato per Compagnia dei Caraibi, Chiara Tocci per DouMix?, Filippo Ghizzi per Engine Gin, Domenico De Leo per Gamondi, Francesco Giorgi per Molinari, Stefano Marongiu per Nonino, Giovanni Aulisio per Ruffino, Gian Maria Ciardulli per Soero e Simone Delucchi per The Organics by Red Bull.
A decretare i vincitori una super giuria composta da sei big della miscelazione e della bar industry made in Italy: Emanuele Balestra, primo barman dell’Hotel Barrière Le Majestic di Cannes; Giorgio Rocchino, barman del principe Alberto di Monaco e titolare di LCM Academy, la prima scuola di barman a bordo di uno yacht; Danilo Bellucci, Cavaliere della Repubblica e Cavaliere Ufficiale, “libero comunicatore” nel mondo del food & beverage e organizzatore di alcuni dei grandi eventi del settore come Lady Drink, Challenge on Ice, 110 e Lode e Order of Merit; Giovanni Ceccarelli, formatore, divulgatore e consulente di Drink Factory; Luca Coslovich, bartender di fama, attualmente al prestigioso Casinò di Monte Carlo e portabandiera del savoir-faire italiano nel mondo; Ezio Falconi, tra i primi e più appassionati cocktail historian italiani e titolare del rinomato Arimo American Champagne Bar di Treviglio.
Spazio all’alta formazione
Ma il final show di Baritalia non è stata solo una giornata di sfide. Spazio importante come da tradizione in tutti gli appuntamenti della kermesse è stato riservato infatti all’alta formazione con tre seminari sulla mixology. Il primo, tenuto da Giovanni Ceccarelli è stato focalizzato sul tema della sostenibilità dietro il bancone, tema al centro di questa edizione di Baritalia. Il secondo, tenuto da Ezio Falconi è stato dedicato ai cocktail dimenticati, argomento oggetto anche del suo ultimo libro, Storia dei Cocktail Dimenticati (edito da Tecniche Nuove), dove ha raccolto sessanta ricette, create a partire dall’Ottocento, menzionate una prima volta, riportate almeno una volta in ulteriori manuali e non più menzionate poi, nei successivi prontuari. Per finire il seminario di Emanuele Balestra, dedicato all’uso di fiori, spezie e miele autoprodotti in miscelazione: ingredienti che giocano un ruolo importante nella miscelazione di Ceccarelli e che lui stesso produce in due orti-giardino che ha realizzato presso dell’Hotel Barrière Le Majestic, uno dei quali ospita anche le arnie con le api.