«Un attacco discriminatorio a lavoratori e imprese di un settore già in difficoltà». È molto dura la presa di posizione di Assobibite in merito a uno dei provvedimenti che dovrebbero entrare a far parte del pacchetto di misure della legge di bilancio 2020, la sugar tax, ovvero la tassa sulle bevande zuccherate.
In una nota, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese che producono bevande analcoliche nel nostro Paese chiede infatti perché il Governo consideri intoccabile una tassa che aumenterà del 28% in media la pressione fiscale su alcune bevande e perché in merito a tale provvedimento non valgano le stesse valutazioni sull’impatto negativo applicato sulle altre nuove tasse inizialmente previste, ma poi cancellate o ridotte dell’85%, considerando che la sugar tax metterebbe a rischio 5.000 posti di lavoro del settore.
L’adozione di tale misura per Assobibite è insostenibile e anche l’annunciato slittamento al primo ottobre del 2020 della sua entrata in vigore, con il quale il Governo ha cercato di venire incontro alle esigenze dei produttori, non modifica la situazione, «che ha già determinato uno stop agli investimenti, con l’80% delle piccole e medie imprese del settore che rischia di passere da un utile a una perdita con anche un risultato operativo negativo», sottolinea la nota.
Lo slittamento era stato infatti annunciato dal premier Giuseppe Conte come una scelta utile a orientare i produttori «a non produrre bevande soverchiatamene zuccherate». La misura proposta, però, evidenzia la nota, si applica a prescindere dalla quantità di zucchero presente e anche alle bevande senza zucchero. «Pertanto risulta indecifrabile il riferimento così come al punto “così le imprese avranno l’agio temporale per riformulare le loro linee produttive e rielaborare le loro strategie imprenditoriali”, visto che questo è l’unico segmento industriale che già offre ai consumatori bevande con meno zucchero e senza zucchero».
Da qui il giudizio totalmente negativo sul provvedimento. «La sugar tax è giustificata dal Governo per ridurre i consumi di zuccheri, ma si applica solo alle bevande analcoliche zuccherate i cui consumi sono contenuti, in calo da anni (-25%) e non sono la principale fonte di consumo di zuccheri in Italia - sostiene infatti David Dabiankov, direttore generale di Assobibite -. Ulteriore paradosso, si applica anche alle bevande prive di zucchero.
Le imprese chiedono pertanto uno sforzo aggiuntivo prima dell’approvazione della Finanziaria in Senato e confermano la disponibilità a un confronto urgente con il presidente del Consiglio, così da facilitare scelte informate e coerenti.