Risultati sempre più virtuosi nell’utilizzo di plastica, vetro e alluminio, l’impiego di energia generata da fonti rinnovabili, un corposo abbattimento delle emissioni di CO2. Sono alcuni dei parametri che testimoniano dell’impegno di Coca-Cola Hbc Italia nella tutela dell’ambiente. Impegno illustrato nel nuovo rapporto di sostenibilità dell’azienda, principale imbottigliatore e distributore dei prodotti a marchio The Coca-Cola Company in Italia, dal titolo Siamo di casa.
Impegno che coinvolge l’intera attività della società, dall’approvvigionamento delle materie prime, prediligendo l’utilizzo di ingredienti di origine agricola coltivati nel rispetto dei principi dell’agricoltura sostenibile, con l’obiettivo di portarne la quota al 100% entro il 2025, alle fasi di imbottigliamento e di distribuzione dei prodotti.
Una politica virtuosa sostenuta da importanti investimenti per migliorare sia le diverse fasi del processo produttivo sia l’eco-design, ovvero la progettazione di imballaggi con un impiego sempre più efficiente dei materiali dei quali sono composti. Proprio riguardo gli imballaggi, Coca-Cola Hbc Italia per le sue bottiglie e lattine utilizza da sempre materiali interamente riciclabili, quali plastica Pet, vetro e alluminio 100%. Grazie all’impiego di tecnologie che consentono di ottimizzare peso e volume dei pack, l’azienda ne consuma sempre meno negli ultimi anni: la quantità di plastica, vetro e alluminio necessaria per produrre bottiglie e lattine si è ridotta, rispettivamente, del 20%, 25% e 15%, nel corso degli ultimi anni.
Sempre in campo di imballaggi, l’azienda utilizza anche parte di materiale riciclato per le sue bottiglie, ovvero il l’r-Pet, con una quota lo scorso anno pari all’8% del totale. Quota che, operando in un’ottica di economia circolare, si è prefissa di incrementare, dando così nuova vita a questo materiale che, se conferito e riciclato correttamente, può essere riutilizzato molte volte, riducendo l’impiego di materia prima vergine e le emissioni di CO2. Obiettivo che però si scontra con una limitazione imposta dalla legislazione italiana. Il decreto 134 del 2013 impedisce alle imprese del settore di utilizzare plastica riciclata per più del 50%, un limite che non permette di fare quanto già accade negli altri Paesi europei, dove la plastica utilizzata nelle bottiglie non è solo riciclabile ma anche riciclata. Un limite che costituisce anche un freno agli investimenti in sostenibilità e che Coca-Cola Hbc Italia auspica venga rimosso.
Processi industriali virtuosi
L’attenzione alla sostenibilità è al centro anche dei processi industriali dell’azienda. Tutta l’energia elettrica acquistata dalla rete e utilizzata nei suoi cinque stabilimenti in Italia per la produzione delle bevande proviene da fonti rinnovabili ed è certificata dalla Garanzia di origine (Go), che ne attesta la generazione da impianti qualificati. A questo si aggiunge l’efficienza energetica degli stessi siti. Quello di Rionero (Potenza) per esempio vanta soli 0,76 grammi di emissioni di CO2 per litro prodotto, rappresentando il best in class del Gruppo in termini di CO2 emessa. Negli stabilimenti di Nogara (Verona), Oricola (L’Aquila) e Marcianise (Caserta) è invece garantita dagli impianti di cogenerazione ad alta efficienza presenti che, utilizzando metano, generano contemporaneamente diverse tipologie di energia. Più in dettaglio i siti di Oricola e Marcianise sono dotati di impianti di trigenerazione in grado di produrre allo stesso tempo energia elettrica ed energia termica calda e fredda, mentre a Nogara è installato un impianto di quadrigenerazione che, oltre ai tre tipi di energia già citati, produce anche CO2 alimentare soddisfacendo l’intero fabbisogno di questo gas per la produzione delle bibite. In questo modo si riduce il consumo di energia primaria, ottenendo quindi minori costi di fornitura e l’abbattimento delle emissioni derivanti dal consumo di energia.
Risparmiare CO2 ottimizzando la logistica
Analoghe ottimizzazioni vengono portate avanti nel campo della logistica, che ha portato a una sensibile riduzione dei chilometri percorsi dai mezzi di trasporto della rete produttiva e distributiva, ridisegnata in base alla localizzazione dei clienti e alle strategie del reparto commerciale, con un risparmio di oltre 1.400 tonnellate di CO2 solo nel corso dell’ultimo anno.
L’attenzione alla sostenibilità non viene meno neanche per quanto riguarda la presenza sul mercato, grazie all’introduzione di frigovetrine eco-friendly di nuova generazione, che attualmente rappresentano il 60% di quelle immesse sul mercato, e che permettono di ridurre di più del 50% il consumo di elettricità e di usare refrigeranti che non danneggino l’atmosfera. Nel 2019, l’investimento nelle nuove frigovetrine, con la sostituzione di 9.965 pezzi con la nuova tecnologia Hfc Free, ha consentito di risparmiare 11,5 milioni di kWh di energia elettrica evitando l’emissione in atmosfera di oltre 3.700 tonnellate di CO2.