Domenica 17 maggio si svolgono a Brescia le simulazioni (non aperte al pubblico) per la riapertura di bar e ristoranti, un modello che potrebbe diventare un punto di riferimento nazionale, utile all’intero settore dei pubblici esercizi. Prendono il via alle ore 12.00 presso il bar caffetteria Tostato in corso Martiri della Libertà, per proseguire presso il ristorante I du de la Contrada in Contrada del Carmine per concludersi presso il locale Marchino Good Food & Good Wine di via Trieste.
Il percorso propone una simulazione di servizio di ristorazione e di caffetteria ed è la sperimentazione di un protocollo elaborato dalla Prefettura di Brescia insieme all’Istituto Espresso Italiano e messo in pratica con la collaborazione di Chiusi Per Brescia, un gruppo che raccoglie oltre 100 pubblici esercizi (ristoranti, bar, locali serali) della città che hanno chiuso le proprie attività e si sono riuniti con il fine di supportare le autorità cittadine nella gestione dell’emergenza sanitaria per quanto riguarda il mondo della ristorazione.
«Da diverse settimane abbiamo pronte delle linee guida che permettano la riapertura delle attività del settore bar, uno snodo fondamentale del tessuto sociale italiano. Ora che le condizioni lo permettono siamo desiderosi di metterle alla prova» - ha affermato Luigi Morello, presidente dell’Istituto Espresso Italiano.
Prima di osservare le indicazioni è utile riflettere sullo scopo del documento : «Il bar rappresenta uno snodo importante del tessuto sociale italiano. È infatti il luogo centrale di incontro e relazione per milioni di italiani e incarna la tradizione del buon vivere e della socializzazione che contraddistingue la cultura italiana. Proprio questa voglia di aggregazione può risultare in uno scenario post-epidemico un punto debole se non governata attraverso delle linee guida che la garantiscano nel rispetto della salute pubblica, condizione prioritaria per la sopravvivenza del
tessuto economico in cui il bar stesso è inserito. Questo documento è stato redatto con il supporto delle professionalità dello Iei includendo tra queste quelle provenienti dal mondo accademico, dal management di aziende rilevanti del settore e da esperti del settore bar caffetteria».
Di seguito le indicazioni contenute nelle Linee Guida per l’operatività del bar in condizioni di sicurezza sanitaria (V0.2 17.4.2020), il cui obiettivo è garantire al cliente la fruizione dei servizi erogati dal bar in condizioni di sicurezza sanitaria.
1. Personale
- rendere obbligatoria la divisa composta quantomeno da giacca professionale e copricapo, obbligatorio il cambio quotidiano, preferibili colori chiari utili a valutarne le condizioni;
- fare indossare al personale guanti monouso e mascherina o visiera igienizzabile;
- misurare e registrare la temperatura corporea del personale prima che questo prenda servizio;
- ammettere al servizio solo personale in perfette condizioni di salute.
2. Igiene
- misurare la temperatura all’ingresso
- mettere a disposizione dei clienti gel igienizzanti
- sanificare tavoli e sedute al termine delle consumazioni dei clienti
- consegnare a ogni cliente un vassoio igienizzato in un punto di ritiro specifico e chiedere al cliente di riconsegnare lo stesso in un punto prestabilito al termine della consumazione
- minimizzare il tempo di contatto tra personale e clienti attraverso il pagamento di cibo e bevande contestualmente all’ordine
- minimizzare il contatto con denaro contante attraverso l’uso di pagamenti elettronici
- cambiare l’acqua della lavatazze e/o lavastoviglie ogni 5 lavaggi
- installare sul banco bar una schermatura in plexiglass di circa 40 cm inclinata verso il lato dell’operatore in modo da separare la zona di consumo da quella di preparazione
- arieggiare e sanificare il locale ogni 4 ore
- prestare particolare attenzione alla manutenzione dell’aria condizionata
- schermare completamente i prodotti alimentari attraverso vetrine fuori dalla portata dei clienti o attraverso confezioni monoporzione
- dare comunicazione pubblica delle misure in atto.
3. Organizzazione dello spazio
- favorire l’uso di dehors esterni attraverso l’utilizzo di suolo pubblico con minima burocrazia e senza costi per gli esercenti
- favorire il take away anche tramite aperture di vetrine verso l’esterno o addirittura minime postazioni di produzione di caffè e affini situate sul suolo pubblico prospiciente il bar
- ammettere all’interno del locale solamente un numero di clienti determinato da norme di legge
- installare un sistema per il conteggio che informi i clienti del raggiungimento della capienza massima
- mantenere la distanza tra i tavoli e le sedute indicate dalle norme di legge
- demarcare le aree del banco bar destinate al consumo in modo da creare isole distanziate tra loro e dal personale secondo le norme di legge.