L’amaro è il tema per il 2021 del Baccanale, l’annuale rassegna sulla cultura del cibo organizzata dal comune di Imola (BO), sul quale fino al 21 di novembre si articolano incontri, mostre, spettacoli, degustazioni, mostre mercato e menu a tema.
Sabato 13 e domenica 14 è di scena il caffè con 6 percorsi di degustazione "Il caffè si beve amaro? Cosa c’è di amaro nel caffè?" ideati e curati da Matteo Dalpozzo del Mamma Mia Café di Imola in collaborazione con Gianni Tratzi di Mezzatazza. Gli incontri si svolgono nella cornice del Teatro Comunale Erbe Stignani in tre turni pomeridiani alle ore 14, 15,20 e 16,40 nell’arco delle due giornate.
Il percorso riassunto nella locandina Tosto, l'amaro nel caffè è stato pensato in due momenti sensoriali, di degustazione e di visione, durante i quali si troverà risposta ad alcuni interrogativi: perchè del caffè conosciamo così poco? e il caffè è davvero amaro?
«Contrariamente a quanto la maggior parte delle persone pensa, l’amaro è una caratteristica secondaria e relativamente poco importante del caffè - osserva Gianni Tratzi -. Il percorso che proponiamo mira a sottolineare ciò e a fare scoprire che nella tazzina o nella mug ci deve essere molto altro, a cominciare dal bilanciamento tra amarezza, dolcezza e acidità. Invitiamo chi vorrà fare questo percorso a rilassarsi e divertirsi scoprendo nuovi connotati aromatici all’interno di una bevanda che sa veramente stupire». Il percorso prevede la degustazione di tre estrazioni a filtro e tre espressi; per questi ultimi si prende il via da una miscela classica commerciale, proseguendo con una singola origine brasiliana per finire con le note brillanti di un Etiopia… cosa si proverà assaggiando nuovamente il primo caffè?
«L’obiettivo è liberare il caffè da una sorta di omonimia con amarezza, che porta a nascondere sotto una sua presenza eccessiva (e sgradevole) difetti quali un prodotto vecchio, un’eccessiva tostatura, macchine sporche o una temperatura di estrazione troppo elevata - prosegue Tratzi -. Frattanto si parlerà di origini, di metodi di lavorazione: l’obiettivo è stupire e fare riflettere su questo prodotto “tradizionale” eppure così distante da noi». Dopo la degustazione, l’esperienza prosegue con un percorso divulgativo curato graficamente da Caterina Appignani, al cui termine si potrà assistere a un video girato in piantagione nella sala del “ridotto”; le musiche sono state curate da Luca Cavina.
L’evento è completamente gratuito: basta registrarsi in uno dei turni con l’app IoPrenoto (disponibile su tutte le piattaforme) e selezionare Baccanale, o via mail attivita.culturali@comune.imola.bo.it.