La presentazione dei risultati di bilancio 2020, per Gruppo Lavazza è stata l’occasione per annunciare la Roadmap to Zero, che porterà il Gruppo alla completa neutralizzazione del proprio impatto carbonico entro il 2030. Questo grazie a un cospicuo investimento economico (solo per il 2020-21 è di 50milioni di euro) e a un cammino iniziato da tempo e più volte evidenziato, che prevede tre linee di azione: monitoraggio e quantificazione delle emissioni; processi di efficientamento e riduzione degli impatti; compensazione delle emissioni residue e non riducibili.
Il piano, suddiviso in tre parti, già a fine 2020 ha consentito di raggiungere (scope 1) il traguardo dell’azzeramento dell’impatto delle emissioni di CO2 dirette generate dalle attività dell’azienda (stabilimenti produttivi, uffici, flagship store, veicoli aziendali) e (scope 2) delle emissioni indirette generate da elettricità, calore e vapore acquistati e consumati. L’ultimo obiettivo (scope 3) da raggiungere entro il 2030 è la compensazione indiretta lungo tutta la catene di approvvigionamento, a monte e a valle delle operazioni del Gruppo: dal caffè verde al packaging, dalla logistica allo smaltimento. Ci sono anche tappe intermedie, come quella segnata dalla Roadmap del Packaging Sostenibile, che si propone di rendere l’intero portfolio delle confezioni riutilizzabile, riciclabile o compostabile grazie ai processi di innovazioni sviluppati dalla Ricerca e Sviluppo in un’ottica di Sustainable by Design e dei principi dell’economia circolare.
La Roadmap to Zero mira alla “neutralità di carbonio”, grazie al bilanciamento tra le emissioni prodotte e il loro assorbimento, attraverso programmi di riduzione e di compensazione che prevedono l’acquisto da parte di Lavazza di crediti di carbonio. Si tratta dei cosiddetti “crediti verdi”, ognuno equivalente ad una tonnellata di CO2 non emessa o assorbita, generati dal supporto e dal finanziamento a progetti a impatto positivo sviluppati al di fuori della catena di approvvigionamento dell’azienda. Nel caso dei primi tre progetti per la compensazione delle emissioni scelti da Lavazza Group, acquistare crediti di carbonio significa anche finanziare e supportare il miglioramento delle condizioni di vita delle comunità locali, garantendo benefici sociali ed economici, oltre a quelli ambientali.
Sono tre i programmi di sviluppo sostenibile e acquisto di crediti di carbonio verificati in base agli standard VCS (Verified Carbon Standard) supportati per il raggiungimento dei primi due punti. Nella regione di Madre de Dios, in Perù, la costruzione di una strada inter-oceanica sta mettendo in pericolo la conservazione di un luogo prezioso per la biodiversità con 35 specie endemiche; il progetto mira a salvaguardare dalla deforestazione 100mila ettari di foresta pluviale tropicale, evitando ogni anno l’emissione di 700mila tonnellate di CO2, inoltre ha permesso di creare 470 posti di lavoro per gli abitanti delle comunità locali. A Kariba, in Zimbawe, il progetto ha impatto sociale e ambientale. Il primo attraverso la salvaguardia dell’indipendenza delle comunità indigene e il miglioramento del loro benessere attraverso sanità, infrastrutture e lavoro. Inoltre negli anni sono stati salvaguardati 785mila ettari di terreno dalla deforestazione, evitando l’emissione di oltre 3,5 milioni di tonnellate di CO2. Infine a Guarané, in Uruguay, il progetto consiste nel rimboschire e ripristinare le praterie degradate per migliorare la qualità del suolo e la biodiversità, evitando le emissioni di carbonio; è stata inoltre avviata un’industria del legno sostenibile, aumentando le opportunità di lavoro e rafforzando l’economia rurale della zona. Blend for Better è il nuovo concept di comunicazione di sostenibilità del Gruppo che abbraccia l’impegno dell’Azienda e dei propri brand nella sostenibilità, definisce il suo posizionamento nell’ambito della Corporate Social Responsibility, partendo dalle origini valoriali più profonde e arrivando all’impegno attuale sempre più orientato all’integrazione della sostenibilità nel business.
Nel 2020, in uno scenario economico e sociale di grande complessità in cui l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha severamente colpito i mercati mondiali, il Gruppo ha conseguito un fatturato di 2,085 miliardi di euro e una generazione di cassa operativa per 125 milioni di euro in linea con il 2019, oltre a una solida crescita nel canale Retail nei mercati principali che ha parzialmente compensato la significativa contrazione del business del fuoricasa a causa del covid. «Il 2020 era iniziato molto bene, poi lo scoppiare della pandemia ha cambiato tutto - ha commentato Antonio Baravalle, amministratore del Gruppo Lavazza –. Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti nonostante il periodo complesso con ricavi in leggera flessione, una generazione di cassa sostanzialmente in linea con il 2019 e con una posizione finanziaria netta positiva. Siamo cresciuti ben al di sopra della media di mercato sia nel canale Retail sia nelle principali geografie»; e prosegue «I primi mesi del 2021, seppur incoraggianti, si sono dimostrati ancora complessi, e siamo certi di avere la solidità e la determinazione per affrontare le sfide che ci attendono e perseguire la crescita del nostro Gruppo, sostenuta da solide risorse, da una strategia coerente e dalle competenze delle nostre persone».