Sono passati poco più di due mesi dall’elezione del nuovo chapter di Sca Italy, guidato dal coordinatore nazionale Davide Cobelli affiancato da Stefania Zecchi (responsabile community), Alessandro Coda (eventi), Andrea Matarangolo (educazione) Alessandra Di Dio (marketing e comunicazione) e Fabio Sipione (giudici). La squadra ha cominciato il suo biennio di lavoro alle prese con una manifestazione mondiale alle porte che ha comportato uno sforzo organizzativo notevole: il World of Coffee, che si è svolto a Milano dal 23 al 25 giugno e ha dato la grandissima soddisfazione di una “macchina” che ha saputo muoversi al meglio (grazie anche ai numerosissimi volontari che hanno dato il proprio contributo, ai quali va un caloroso grazie) e al nuovo primato mondiale nella Latte Art, vinto da Carmen Clemente.
Sca Italy non ha mancato di dare un primo segnale del nuovo corso organizzando una tavola rotonda sul tema Quanto vale un espresso di qualità? riunendo i rappresentanti di importanti realtà del settore: è stato il primo passo di una campagna che mira a sensibilizzare su questo tema l’opinione pubblica e i media, organizzando un osservatorio permanente per comunicare e valorizzare un prodotto fondamentale per la cultura e l’economia italiana.
«I primi incontri con il nuovo chapter hanno puntato sulla necessità di un salto di qualità e di una nuova organizzazione - afferma Davide Cobelli -. Gli iscritti e chi vive il settore degli specialty si aspettano dal nuovo direttivo un cambio di marcia che ci impegniamo a compiere. I progetti sono numerosi in ogni settore; per questo ho raccomandato ai diversi responsabili di creare ciascuno una rete di lavoro che lo possa aiutare e al contempo renda più capillare ed efficace la presenza di Sca Italy sul territorio e tra gli iscritti. Stiamo pensando di aggiornare i regolamenti delle competizioni, che sono stati realizzati ormai cinque anni fa e che è importante seguire con attenzione per non incorrere in errori in grado di compromettere mesi di preparazione. Si può pensare di organizzare nuovi coffee trip, viaggi che ora vorremmo organizzare in piantagione per gli associati a un prezzo ridotto, al fine di permettere un’ampia partecipazione a queste esperienze che offrono importanti occasioni di crescita personale e professionale.
Come ho detto, i progetti sono numerosi e per realizzarli avremo bisogno di fondi: presenteremo ai potenziali sponsor dei progetti chiari, di valore e ben dettagliati: chi vorrà fare crescere davvero - e non solo a parole - il settore non potrà tirarsi indietro; l’esperienza mi dice che ce la potremo fare a ottenere l’appoggio necessario per dare vita a nuove iniziative rivolte ai soci, ai potenziali tali e a una figura che è centrale al fine di avviare una crescita decisa del mercato italiano degli specialty: il consumatore finale. Sarà importante organizzare eventi in grado di interessare baristi, operatori e coffee lover lungo tutta la Penisola.
È insomma il momento di mostrarsi uniti, di aprirsi e dare il proprio contributo e non limitarsi ad aspettare che le cose succedano, per il bene di Sca e soprattutto di un settore che merita di vedere riconosciuto e valorizzato quel plus qualitativo, etico e ambientale che si accompagna al mondo specialty».