Emozione, impegno, entusiasmo e più di una sorpresa nella finale della 18a edizione del Trismoka Challenge, il talent show dedicato al caffè che ogni anno coinvolge numerosi istituti alberghieri di Brescia, Bergamo e provincia, con una presenza anche milanese. Se i milanesi erano partiti alle 6,30 per la paura di tardare, e sono arrivati prestissimo, qualche locale si è concesso un po’ più di tempo e la partenza è avvenuta con un certo ritardo. Ma a organizzare al meglio la macchina della competizione affinché rispettasse i giusti tempi ci ha pensato Michael Boffelli, responsabile dell’are formazione della Torrefazione bresciana e regista impeccabile, con tempi ravvicinati tra le sei prove.
Una novità dell’ultima edizione è stato il confronto per la vittoria tra i migliori concorrenti delle sei scuole che hanno partecipato alla competizione: Marco Agazzi - Fondazione ISB di Torre Boldone (BG), Amer Aly - Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia, Irene Boioni - C.F.P. G. Zanardelli di Clusane (BS), Samuele Broglia - C.F.P. Galdus di Milano, Giancarlo Magrini - C.F.P. Galdus di Milano, Emanuele Magro - Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia, Paolo Nicoli - Istituto d'Istruzione Superiore Olivelli Putelli di Darfo (BS), Samuel Palaghianu - Fondazione ISB di Torre Boldone (BG), Linda Pennati - Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia, Kevin Staiano - C.F.P. G. Zanardelli di Clusane (BS), Martina Venturini - C.F.P. Canossa di Brescia, Francesca Zanola - C.F.P. Canossa di Brescia.
Come dicevamo, emozione, mani tremanti e qualche sorpresa: il podio ha visto sul primo gradino Giancarlo Magrini, con 475 punti, seconda la giovanissima e determinata Linda Pennati, 467 punti, terzo Kevin Staiano, 464 punti.
Sorretto da un tifo continuo ed entusiasta, Giancarlo ha condotto la sua prova con apparente tranquillità. Il suo punto di forza sono stati i cappuccini, realizzati con una crema di latte dalla tessitura finissima su cui ha disegnato un cuore: «il mio obiettivo era trasmettere amore e cura per il cliente; quel simbolo di amore è stato apprezzato dalla giuria», dichiara soddisfatto anche perché quella prova gli ha fatto meritare anche il premio per il migliore cappuccino messo in palio dalla Centrale del Latte di Brescia.
Nelle prime prove Linda non era risultata tra le migliori, forse a causa della sua giovane età (frequenta la prima, mentre gli altri concorrenti sul podio sono di quarta) e di una buona dose di emozione. In finale si è trasformata realizzando le sue prove in modo pulito e inserendo l’effetto scenico di coppette “fumanti” nella consegna del suo drink alcolico a base di caffè.
Kevin, come tutti soddisfatto, ha raggiunto il suo obiettivo: arrivare sul podio e per questo si è impegnato molto: “voleva farcela”. Ha ricevuto un grande supporto da tutta la scuola, soprattutto dal suo insegnante di sala che l’ha seguito con attenzione, rimanendo anche oltre l’orario scolastico accanto a lui nel corso delle prove. È particolarmente soddisfatto del cocktail proposto, composto da 3 cl di whisky, 2,7 cl di Baylis, 1 espresso lungo e 1,5 cl di zucchero liquido; shaker, servire nel bicchiere senza ghiaccio.
Nel suo discorso di saluto ai ragazzi e a chi li ha accompagnati, Paolo Uberti, amministratore delegato di Trismoka, sottolinea gli elementi di base che caratterizzano il suo modo di porsi nei confronti del mondo del caffè, di chi lavora con lui e che deve avere chiunque vuole avere successo in questo settore: forrmazione, entusiasmo, ambizione e conoscenza. «Senza, non potrete fare nulla nella vita - afferma -. Spero che questo evento vi dia la possibilità di potere pensare di essere qualcuno, nel piccolo o nel grande. Dico sempre ai miei collaboratori che non occorre di essere “re”, ma il “principe” della propria via, per realizzarsi».
Scorrendo nomi e visi di chi è passato e soprattutto ha vinto un Trismoka Challenge, si scopre che spesso ha primeggiato anche in altre competizioni a livello nazionale o è riuscito a occupare posti importanti in realtà del settore; cosa dà in più partecipare a questa competizione? chiediamo. «Si accende una lampadina… io insisto molto sulle emozioni. Tutti possiamo diventare bravi, basta studiare, impegnarsi, ma è importante fare il salto di qualità, sentire propria la futura professione, metterci del proprio, essere se stessi. Il successo di Trismoka coi giovani risiede nel fatto che sanno ascoltare più dei grandi e se riesco a coinvolgerli, a fare capire quel “di più” che devono mettere negli studi e nel lavoro di domani, che deve essere un lavoro straordinario, do loro una vera marcia in più, lo abbiamo verificato in tanti anni del nostro percorso». Grazie Trismoka.