Un punto fermo degli italiani nei confronti della tazzina di caffè è la sua associazione al piacere, che nei sondaggi ha da sempre il primo posto: un primato confermato dalla seconda edizione (il resoconto della prima a questo link) Gli italiani e il caffè condotta da AstraRicerche per conto del Consorzio Promozione Caffè. Il 72,5 degli intervistati ha dato questa risposta, seguito da “il modo in cui inizia davvero la giornata, con cui ci si riattiva” (40,8%), “un vero momento di relax” (40,1%), un modo per ritrovare energia, carica, voglia di fare durante la giornata (39,1%).
La ricerca è veramente molto ampia. Osserviamo le parti che interessano maggiormente il canale horeca e come cambia il rapporto tra gli italiani e il caffè. A questo proposito sono interessanti le risposte legate al vissuto del caffè che vedono al primo posto tra le risposte il caffè non è tutto uguale, anzi ci sono molte varietà e qualità differenti (44,5%) che insieme a “permette di informarsi meglio sul caffè perché le descrizioni sono chiare e interessanti nei siti di e-commerce” - 21% (legata ai vantaggi percepiti nell’acquisto del caffè on line) e all’intenzione di porre più attenzione alla sostenibilità (ambientale e sociale) della marca (39,4%), sottolinea un importante cambiamento del consumatore nei confronti della consapevolezza del prodotto lungo tutta la sua filiera. Soffermandosi sugli aspetti valoriali del caffè, si scopre che assumeranno rilevanza ancora maggiore rispetto ad oggi l’attenzione ai diritti dei lavoratori (28%), la giusta retribuzione (15%) e il 32,1% sceglierà più di oggi il caffè biologico. Emerge un ulteriore dato interessante: si assisterà probabilmente a una polarizzazione, naturale effetto sui consumi della crisi economica che colpisce parte della popolazione a seguito del covid: un terzo (33.7%) cercherà di scoprire meglio il mondo del caffè con nuovi tipi, gusti, aromi particolari, mentre il 30.2% vorrà o dovrà stare attento ai prezzi, e, per il consumo a casa, seguire le promozioni.
Voglia di bar. La casa si conferma il luogo in cui si beve abitualmente il caffè: su 100, 57 sono consumati tra le mura domestiche, che siano le proprie o quelle di amici e parenti. Ma è tornata fortissima, più di prima, la voglia di uscire, di incontrarsi e di consumare un espresso al bar, che continua a rappresentare uno dei posti preferiti dagli italiani, in quanto è un luogo di chiacchiere di fronte a un caffè (26,1%), un rito mattutino (31,5%) ma non solo: per oltre il 41% degli italiani, infatti, andare al bar significa sostenere l’economia e i piccoli esercenti. A esserne convinti sono specialmente i giovani (48% dei 18-24enni), che soprattutto in questo periodo di ripartenza hanno dimostrato come l’acquisto possa rappresentare un modo per supportare la ripresa del Paese. Gli italiani, inoltre, stanno ritornando con fiducia al bar: il 29,8% dichiara di aver bevuto più caffè al bar nei mesi di giugno e luglio, mentre il 21,3% afferma di esserci andato più spesso rispetto al periodo pre-covid.
A questo proposito osserva Michele Monzini, presidente del Consorzio Promozione Caffè: «Dopo un anno e mezzo molto complesso per il settore, in particolare per il segmento dell’out-of-home, è interessante scoprire come per gli italiani il caffè non abbia solo un valore in sé come rito sociale e conviviale; si è affermata la consapevolezza del valore economico della bevanda, del suo impatto sul tessuto economico del Paese (ad esso fanno capo circa 800 imprese, con 7mila addetti e un faturato di 4miliardi di euro, ndr) e sull’immagine del made in Italy, aspetti che confermano una crescita culturale e una maggiore sensibilità e interesse dei consumatori al prodotto. Rispetto allo scorso anno, gli italiani riconoscono ancora di più in questa bevanda un alleato per trovare più energia, carica e voglia di fare, fondamentali in un periodo di ripartenza come questo. Non manca, poi, la voglia di scoprirlo in nuove modalità di consumo o di approfondirne le conoscenze».
I consumi a casa. Tra le mura domestiche un terzo circa degli italiani sceglie la moka (preferita da 55-65enni - 38% e donne - 35%), un metodo di estrazione che tuttavia fa registrare un -5,7% rispetto al 2020. Capsule e cialde si confermano il metodo preferito di preparazione del caffè (43%, +3,6%) grazie alla loro praticità (77%), all’ottimo gusto (62%) e al giusto rapporto qualità prezzo (50%); il loro trend è previsto in crescita. Numerosi locali soddisfano la voglia di caffè buoni e diversi per gusto e origini vendendo caffè per moka e sempre più anche cialde e capsule, che anche molte microroastery ormai propongono, anche compostabili.