Se c’era qualcosa che mancava alla sede trasteverina di Le Levain, la boulangerie/pâtisserie di Giuseppe Solfrizzi, erano i posti a sedere e la possibilità di concedersi una sosta più lunga. Ecco che la nuova apertura a Roma, in via Piave 8, colma questa mancanza, con uno spazio aperto al consumo slow, grazie anche alla presenza degli specialty coffee di Picapau, torrefazione romana che dal 2019 si dedica alla ricerca, tostatura e fornitura di caffè di qualità e che è alla prima esperienza “su strada”.
La roastery in questo progetto non è solo ospite, ma fra i protagonisti. Quattro i soci di questa nuova avventura, infatti, oltre allo stesso Solfrizzi ci sono la storica dipendente Francesca Vittozzi e, in quota caffetteria, Emanuele Bernabei, fondatore di Picapau e John Di Gironimo. Guai a dire però “quelli di Le Levain o quelli di Picapau”: è un progetto con un obiettivo comune, ovvero portare un’ottima colazione a base di caffè e croissant (ma anche pranzi e merende, con apertura dalle 8 alle 19) in un quadrante già illuminato dalla presenza di Faro, che per chi ama gli specialty ha fatto un po’ da apripista in città.
Per chi non è pratico di Roma, stiamo parlando della zona a ridosso di Porta Pia, densa di uffici ministeriali (il mitologico Palazzo Koch, sede del Ministero dell’Economia, è a un passo) e non solo. Un quadrante che si sta aprendo a una ristorazione di qualità, anche dal lato dolci: sulla stessa via ha aperto pochi giorni fa anche la seconda sede della gelateria Fassi, non lontano c’è la pizzeria 50 Kalò di Ciro Salvo, spostandosi solo di poche centinaia di metri Orma, il nuovo stellato della Capitale, guidato dallo chef Roy Caceres.
Particolarmente interessante il layout di questo nuovo locale. Ne abbiamo parlato con Silvia Guzzini, architetta dello studio b15a, che ci ha descritto il progetto: «La richiesta della committenza era di riprendere lo stile della sede di Trastevere», modernizzandone il design e adattandolo tuttavia a questa nuova apertura, con volte alte sei metri e un edificio tutelato dalla Soprintendenza. L’obiettivo era rendere un punto di forza quello che è un limite di questo locale, ovvero l’impossibilità di avere tavolini all’esterno. Ecco che gli archi delle volte, interamente vetrati, diventano il posto giusto per collocare dei tavoli alti, con sgabelli con lo schienale, per un totale di ventisei posti a sedere. Le vetrine sono state realizzate da Ciam e hanno dato il giusto spazio a tutti i reparti della pasticceria, lasciando all’entrata il corner dedicato alla roastery di Picapau. «Abbiamo discusso a lungo sulla collocazione della macchina del caffè. All’inizio doveva dare le spalle alla sala, ma in questo modo avrebbe fatto da schermo fra gli operatori e i clienti. Quindi la decisione finale di collocarla sul lato a destra, aprendo la vista al mondo del caffè», spiega Guzzini.
L’obiettivo è dare il tempo e lo spazio per spiegare al cliente il caffè specialty, per far scegliere la proposta più adatta alle sue esigenze, fra espresso, estrazioni filtro e batch brew a rotazione. Ci saranno anche torrefazioni ospiti e con Solfrizzi stanno lavorando a proposte dolci in cui il caffè sia protagonista, magari anche al piatto.