Women in Coffee Italy, l’associazione italiana riconosciuta da Iwca - International Women’s Coffee Alliance, la rete globale a sostegno delle donne lungo tutta la filiera del caffè, cresce e si muove. Soprattutto si va vedere con le sue iniziative.
In primo luogo si è avviato il cammino parallelo con il campionato ideato da Fabio Verona, Master Grinder Coffee Championship , che si è regolarmente iscritto come supporter e che prevede delle speciali agevolazioni per ogni roaster sponsor che deciderà di utilizzare un caffè che fa parte della filiera che segue le linee guida di Iwca. La prima tappa che si è svolta presso Caffè Diemme a Padova ha visto gli espressi erogati in tazze rosa con il logo della competizione e dell’Associazione italiana. Ha vinto Federico Cecconi che ha espresso al meglio tutti i sentori descritti dai giudici; tra i premi ricevuti, anche l’iscrizione all’Iwca Italia, rappresentata dalla vice presidente Eleonora Pirovano, che ha suscitato l’interesse dei convenuti spiegando la grande importanza del lavoro femminile nel mondo del caffè insieme alla necessità di concorrere insieme alla valorizzazione delle donne, nel loro ruolo di imprenditrici, migliorando la loro vita e quella delle comunità di cui fanno parte.
Partire dalla caffetteria
L’impegno di Iwca coinvolge ogni tassello della lunga filiera del caffè, con un occhio di riguardo ai Paesi produttori, senza dimenticare le realtà locali e i bisogni particolari che in esse emergono. Così ha sostenuto uno dei tanti progetti della Fondazione Pangea, attiva nel mondo dell’empowerment femminile attraverso progetti volte a tutelare, difendere e aiutare donne di culture, continenti e origini diverse, dall’Afghanistan al Brasile, dall’India alla Romania e molto altro.
Le sue linee guida sono: «Quando tutto sembra distrutto e pare non esserci più speranza, la Vita riparte; riparte da una Donna! In molti paesi, malgrado discriminazioni, pregiudizi, violenza, la Donna è moltiplicatrice di benessere. Pangea aiuta le donne a ripartire e far ripartire la società».
Le cronache di questi giorni parlano delle grandi limitazioni di cui le donne afghane sono vittime e del loro desiderio di vincerle, di essere protagoniste. Otto giovani rifugiate politiche giunte nel nostro Paese con diversi vissuti, hanno trovato un cammino comune di riscatto e di emancipazione grazie alle due associazioni. Grazie a Torrefazione Felmoka e alla scuola di formazione professionale Barman da Sempre, è stato realizzato per le giovani donne (tra cui più di una laureata) un corso di caffetteria, che ha aperto loro gli occhi su un mondo che non conoscevano e ha fornito la capacità di operare in un settore che può dare loro la base prima della propria indipendenza. Un percorso positivo sottolineato da giovani donne già da anni in Italia, dove lavorano e sono bene inserite.
Il giorno della consegna dei diplomi erano contente, emozionate, incredule. L’augurio è che questo possa essere il primo di altri importanti traguardi per la loro nuova vita in Italia. Acanto a Felmoka che da anni si occupa di supportare le donne del caffè con il progetto Caffè Donna Felice, altri sponsor sono stati Tecnochem che si occupa della fornitura di detergenti per la ristorazione, la vendita e l’assistenza tecnica di attrezzature professionali, Spiga Trading, attiva nell’importazione di caffè crudo in Italia e all’estero, Ceramic House, attiva nel settore delle porcellane e delle ceramiche e Hotel Sunset Gavirate, dove si è svolta la cerimonia di consegna dei diplomi.
Da parte sua Talia Miceli, rappresentante della terza generazione in Felmoka e presidente di Women in Coffee Italy, già pensa al futuro, a nuovi progetti, soprattutto a far crescere l’associazione, al fine di potere condurre con sempre più energia nuove iniziative di successo dove se ne colga il bisogno, dalle terre d’origine al banco bar. Questo il link per chi vuole saperne di più.