Il freddo è passato, forse no. Tra continui cambiamenti di temperatura e il previsto arrivo di una nuova ondata di freddo, niente di meglio per riscaldarsi di una bevanda storica a base di caffè. Paolo Milani, titolare del DrupaCaffè di Livorno, propone la Torpedine e il Ponce a Vela, due ricette della tradizione.
La Torpedine nasce nell’800 per rigenerare i marinai che affollavano la città, senza coprire i forti sapori della cucina tipica come il famoso Cacciucco (una zuppa di pesce molto saporita) ed è a base di caffè, rum e peperoncino o zenzero per dare quel tocco di carattere in più. La ricetta (ogni locale della zona ha la sua interpretazione) comprende un cucchiaino di zucchero, 35 ml di liquore livornese (rum, zucchero di canna e aromi vari) e peperoncino toscano intero secco; si porta il tutto a ebollizione con il vapore della macchina. Alla fine si aggiunge lentamente un espresso ed è pronto per essere servito in un gottino. Il nome La Torpedine probabilmente deriva dalla sensazione che provavano i pescatori nel bere questo drink, simile alla forza della scossa che dà l’omonimo pesce; per questo lo consumavano prima di prendere il mare nelle lunghe notti d’inverno: scaldava e teneva svegli.
Il Ponce a Vela arriva a Livorno nello stesso periodo e, oltre a rinvigorire i pescatori, veniva utilizzato per guarire raffreddori e influenze; la sua particolarità sta nel contenere, insieme al caffè, il rumme (mistura di alcool, zucchero, caramello, aromatizzata con rum) e di essere presentato con una scorza di limone sul bicchiere, che ai tempi serviva per disinfettarlo prima di bere.
Il gottino ha dimensioni inferiori al tipico bicchiere da osteria; il suo diametro è di circa 6 cm, l’altezza di 7 e contiene fino a 10 cl.