Si svolge dal 1° marzo al 1° settembre la XXII Esposizione della Triennale di Milano sul tema Broken Nature: Design Takes on Human Survival. È un’indagine sui legami che uniscono gli uomini all’ambiente naturale, che nel corso degli anni sono stati compromessi, se non completamente distrutti. La domanda che l’esposizione pone è quantomai urgente: come è possibile restituire alla sfera naturale quanto le è stato sottratto, un tema che invita alla riflessione la comunità internazionale del design e dell’architettura e tutti i cittadini che la visiteranno.
Al suo interno si tiene anche l’esposizione divulgativa scientifica La Nazione delle Piante, curata dallo studioso Stefano Mancuso, tra le massime autorità nel campo della neurobiologia vegetale, di cui Lavazza è main partner. «È una collaborazione a cui teniamo particolarmente, perché va nella direzione, che ci sta a cuore, di un’arte positiva e sostenibile, non fine a se stessa, ma in grado di lasciare un segno e di ispirare le persone a un impegno diretto per la salvaguardia della Terra», ha dichiarato Francesca Lavazza board member dell’Azienda. La mostra parte dall’assunto che l’umanità, per evitare un futuro catastrofico, debba guardare alle piante in un modo nuovo, usandole non solo per quello che hanno da offrire, ma per quello che hanno da insegnare.
Le piante esistono sulla Terra da molto più tempo dell’uomo, si sono adattate in modo migliore e probabilmente sopravvivranno alla nostra specie. Recenti studi, infatti, hanno dimostrato che le piante sono dotate di sensi, memorizzano e comunicano tra loro e quindi possono essere descritte come organismi intelligenti a tutti gli effetti. La terra è dominata dagli organismi vegetali, che costituiscono tra l’80 e l’85% della biomassa (materia vivente sulla terra). Se per paradosso immaginassimo che il regno vegetale fosse una Nazione, le regole che la governerebbero sarebbero completamente diverse dalle nostre: la mostra è un invito a osservare da vicino questa Nazione, che potrebbe diventare un modello anche per gli uomini. Emerge anche un’inedita collaborazione tra il mondo vegetale e quello animale attraverso la pianta del caffè, che è capace di percepire l’abilità impollinatrice dell’insetto e di regolare di conseguenza la quantità di caffeina nel nettare. Più l’insetto è bravo, maggiore sarà la caffeina rilasciata dalla pianta, in modo da attivare il cervello del piccolo animale e indurlo a tornare.
Con la partnership anche la Caffetteria della Triennale cambia veste, con atmosfere e arredi dedicati all’ambiente e alla sostenibilità. L’attenzione di Lavazza a questi temi trova tra le ultime testimonianze il calendario Good to Earth in cui gli scatti di Ami Vitale, fotografa americana del National Geographic e le installazioni di nature art raccontano progetti di riforestazioni, tutela delle biodiversità, conversioni di aree industriali in aree verdi. A soddisfare i palati nella caffetteria la miscela Lavazza ¡Tierra! Colombia 100% Arabica.