A poco più di un anno dall’inaugurazione della nuova sede, rinnovata con spazi moderni e funzionali, la filiale romana di Gruppo Cimbali si conferma un importante punto di incontro e formazione sul caffè nonché di promozione e conoscenza delle macchine La Cimbali e Faema; dal 2021 lo showroom comprenderà anche le macchine Slayer. All’esposizione di macchine tradizionali e superautomatiche e macinadosatori è dedicato circa un terzo degli spazi di questo luogo polivalente che si sviluppa su 350 mq; altrettanto alla sala formazione del Training Centre di Mumac Academy in cui si svolgono corsi di caffetteria, sulla cultura del caffè e sulle tecnologie delle macchine del Gruppo.
«Roma è una città molto vitale per il settore del caffè in cui copriamo il 30% del mercato con le nostre macchine e offriamo un’assistenza rapida e puntuale ogni giorno dell’anno - afferma Andrea Spini, responsabile della filiale -. Alla consulenza e alla formazione pre e post vendita uniamo la cultura sul caffè e sul mondo del bar, dando ai nostri clienti un servizio completo. Il torrefattore può venire da noi per testare i suoi caffè e scoprire le modalità di estrazione più indicate per essi, fare cupping, tenere corsi e incontri per i dipendenti e i baristi suoi clienti. A questi ultimi offriamo la cultura e gli strumenti pratici che permettono di offrire estrazioni di qualità, che appagano il cliente e lo spingono a tornare nel locale. Nell’ultima fase della lavorazione del caffè il macinadosatore e la macchina espresso hanno un ruolo centrale: vogliamo che gli operatori ne siano consapevoli e diano la giusta importanza e le giuste attenzioni a questi strumenti fondamentali del loro lavoro».
Nei primi mesi di apertura hanno fatto registrare il tutto esaurito i diversi appuntamenti proposti dalla Mumac Academy capitolina: i più richiesti sono stati i corsi di caffetteria base ed avanzata per i baristi, che offrono le corrette coordinate per intraprendere una professione complessa e impegnativa, soprattutto in una città in cui, in condizioni normali, il consumo di caffè in un bar medio è di 5-6 chili. A questi poi si uniscono i diversi moduli dello Sca Coffee Skills Program con le relative certificazioni.
«Credo che anche in questo momento difficile il nostro mercato debba trovare la forza per migliorarsi - prosegue Spini -: alla completa riapertura troveremo un consumatore cambiato, più consapevole, al quale dobbiamo rispondere con l’innalzamento della qualità. Da parte nostra ci impegniamo nell’essere rapidi nel cogliere i cambiamenti e rispondere ad essi in modo tempestivo ed efficace, trasferendo tutto ciò ai torrefattori e ai baristi nostri clienti».
Si tratta di una sfida grande che non spaventa Andrea Spini, 48 anni, che prima di fare il suo ingresso in Cimbali nel 2014, ha vissuto alcuni anni nel settore delle cucine professionali. Il suo obiettivo è creare un rapporto tra il barista e le macchine al banco bar analogo a quello che c’è tra lo chef e le apparecchiature della sua cucina: consapevole e responsabile. In chiusura, per sottolineare la presenza storica del marchio Faema su Roma, ricorda la scena del film Febbre da cavallo (1976) presso il Gran Caffè Roma: Gigi Proietti, protagonista, rientrando al bar di proprietà di Gabriella, la sua compagna nel film di professione barista, assiste alla consegna di una bella Faema Prestige dalla carrozzeria rosa acquistata con i proventi di una vincita ai cavalli.