La realtà di Forno Brisa si è arricchita dell’apertura di una roastery all’interno del vecchio laboratorio di via Galliera a Bologna, dove viene tostata la nuova linea di caffè naturali ed etici Brisa Coffee Roasters in commercio da fine ottobre. Per ora la compongono due caffè: un monorigine dell’Honduras indicato per l’estrazione con la moka, proveniente dalla Finca Rio Colorado, gestita da Umami Area; per l’estrazione a filtro c’è una miscela di caffè peruviani provenienti dal cuore della foresta amazzonica, dove il gruppo The Seven Elements coltiva caffè specialty in permacultura, un’agricoltura sostenibile per la terra e per le persone. Questi caffè vengono miscelati e tostati in modo da esaltare il profilo aromatico delle diverse origini. Prossimamente sarà disponibile un’altra monorigine, anch’essa proveniente dal Perù.
L’obiettivo di questo nuovo passo è di selezionare caffè che raccontino l’identità di chi li lavora e li offre, spiega Antonio Farsace, uno dei baristi del team bolognese oggi responsabile della roastery: «prediligiamo quelli di filiera che rispettano i valori fondanti dei nostri pani e sono sostenibili a livello etico, nutrizionale ed economico. Abbiamo iniziato da quelli delle piantagioni in Perù e in Honduras, dove alcuni ragazzi del team sono andati, proprio in campo, a raccogliere il caffè e a fare formazione. A rotazione aggiungeremo poi specialty sempre nuovi, per ampliare l’offerta. Vogliamo lavorare sia con le monorigini sia con una miscela dal momento che per noi la contaminazione, tipica per esempio del miscuglio evolutivo nella panificazione, è un valore. Il nostro blend sarà sempre diverso, crediamo nella sperimentazione e nel miglioramento continuo».
La nuova apertura è frutto del successo della recente campagna di equity crowdfunding che ha raccolto 357 soci oltre a 1,2 milioni di euro di adesioni; come è già successo nella storia di Forno Brisa, anche il progetto che approfondisce la torrefazione e gli specialty coffee è nato da un incontro presso l’Università di scienze gastronomiche a Pollenzo (Cuneo).
Dal 30 novembre, inoltre, sullo shop online sarà in vendita il primo libro di Forno Brisa Ricette Rubate per artigiani, sognatori e startupper, un condensato di idee e valori che ha l’obiettivo di ispirare chi ha un grande sogno a crederci e a realizzarlo. Le ispirazioni giungono dalle parole di chi già già realizzato grandi cose, tra cui Carlo Petrini, Stefania Grando, Salvatore Ceccarelli, Patagonia, BrewDog, Gian Luca Farinelli, Davide Longoni, Giorgio de Mitri e DeeMo. Pasquale Polito e Davide Sarti, fondatori del Forno Brisa, raccontano così l’origine del loro primo libro: «Forno Brisa ha solo 5 anni di vita, non pensiamo di poter insegnare già qualcosa su come fare impresa, ma capita che tanti ci chiedano come abbiamo fatto. Una delle chiavi fondamentali è stata fare tesoro delle ricette degli altri, insegnamenti e spunti che abbiamo remixato e fatto nostri». Il libro vuole offrire «ispirazione e aiuto a chi vuole avviare la propria startup per avere un impatto positivo sul mondo».