Ogni anno nel mondo si buttano via 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a un terzo della produzione globale: le “perdite” si hanno lungo la filiera produttiva, distributiva (compresi ristoranti e bar) ed anche nelle case. Per cercare di limitare questo grosso problema, è nata nel 2015 in Danimarca l’app Too Good To Go, che permette a bar, ristoranti, forni, pasticceri, supermercati e hotel di vendere online a un terzo del prezzo originale, il cibo invenduto “troppo buono per essere buttato”. Questa applicazione vanta già 13 milioni di utenti ed è presente in 10 paesi d’Europa, tra cui l’Italia, a Milano, Torino, Firenze, Genova, Bologna e Verona. Nella città scaligera il progetto ha preso il via due mesi fa, raccogliendo le adesioni di Forno Brisa, Pappare’, Pasticceria d’Azeglio, Bar Principe. e della microtorrefazione artigianale Garage Coffee Bros, di Davide Cobelli che afferma: «Mi è piaciuto il concetto di questa iniziativa che spinge a guardare con più attenzione e responsabilità lo spreco di cibo. Da parte nostra abbiamo aderito a questo servizio invitando alcuni locali che riforniamo, a mettere nelle proprie “magic box” il nostro caffè scontato a un mese dalla consegna, quando prende il via un decadimento della qualità».
Come funziona Too Good To Go. Ristoratori, baristi e commercianti di prodotti freschi iscritti all’applicazione per smartphone mettono in vendita a un prezzo ridotto le “Magic Box”, delle scatole virtuali “a sorpresa” con una selezione di prodotti e piatti freschi, rimasti invenduti a fine giornata, che non possono essere rimessi in vendita il giorno successivo. Da parte loro, i consumatori possono acquistare direttamente dall’applicazione pasti a prezzi minimi, tra i 2 e i 6 euro: basta geolocalizzarsi e cercare i locali aderenti, ordinare la propria Magic Box, pagarla tramite l’app e andarla a ritirare nella fascia oraria indicata. La sensibilizzazione va oltre il settore alimentare: i clienti sono inviatati a portare con sé da casa il contenitore con cui trasportare i prodotti, evitando di sprecare sacchetti e imballaggi di plastica, risparmiando sui materiali.
I primi punti vendita ad aver aderito a questo progetto sono stati i ristoranti biologici EXKi, i negozi Carrefour Italia e i punti vendita di Eataly che in seguito sono stati seguiti a ruota da bar, panetterie e ristoranti. A Milano ad aderire al progetto di Too Good To Go sono, tra gli altri, Tramé, il panificio Le Polveri e Caffè Pascucci. A Bologna è presente da Forno Brisa, Pappare’, Pasticceria d’Azeglio e Bar Principe. A Torino, tra gli altri, aderiscono il Caffè San Carlo, le pasticcerie Gerla e Gaudenti e i panifici El Pan d’na Volta; a Firenze, Forno Pintucci e la pasticceria Dolci Pensieri. Genova è rappresentata dall’Antico Forno Patrone, il pastificio Danielli, la Cremeria Ciarapica e il Bar Bistrot Mentelocale. Emerge un altro vantaggio di Too Good To Go dalle parole di Eugenio Sapora, country manager Italia, che ha osservato: «la forza di questa iniziativa sta nell’utilizzare la tecnologia in maniera consapevole e con lo scopo di riportare i consumatori - ormai sempre più abituati agli acquisti online - negli esercizi commerciali di prossimità».