Alle mucche nella stalla probabilmente poco importa del gin. E anche del gruppetto di giornalisti e bartender che invece le osservano, allungando carezze sul muso dei vitelli. E che, con mani più abituate a shaker e penne, fanno tentativi più o meno maldestri di mungere. Per presentare Farmer's Gin, appena sbarcato sul mercato italiano e prodotto, a partire dal grano, da un'azienda agricola statunitense biologica e ogm free, è stato scelto uno scenario decisamente bucolico. Quello dell'agriturismo Ferdy Wild, un angolo di paradiso sulle Alpi Orobie, in provincia di Bergamo. Una realtà curata e confortevole, con spa e ristorante, che negli ultimi anni è diventata nota grazie a visite di personaggi come i Ferragnez. Ma che ha mantenuto la sua anima agricola e montanara più vera, incarnata nel Cicerone della giornata: il signor Ferdy in persona.
Raccontare la montagna
Cappellaccio sempre calcato in testa (serve per appoggiarsi alla mucca mentre si munge ma, confida, anche per celare un po' di timidezza) e modi apparentemente bruschi di chi è abituato a vivere sei mesi all'anno in alpeggio, Ferdy parla della montagna con amore e rabbia. «Abbiamo perso 40-50 anni di tradizione e cultura», dice. Anche lui ha lasciato le Alpi in cerca d'altro, per sfuggire a un futuro di difficoltà. Ma poi ha scelto di tornare, di riprendere i metodi tradizionali e insieme di guardare al futuro. Perché se si vuole ripopolare la montagna bisogna comunicarla, anche se non è nella propria indole. Così la sua azienda da decenni è una fattoria didattica e ora, anche grazie ai figli, una meta amata da famiglie, influencer e appassionati di food. Nonostante la fatica, il cambiamento climatico, le politiche avverse, per Ferdy sta arrivando il momento della rivincita: i giovani tornano in montagna, alla terra.
In una giornata di cielo blu Ferdy è una calamita, da seguire nel tepore della stalla satura di odori ai quali la gente di città non è abituata. Racconta le sue vacche, che sono di una razza (la mucca bruna alpina) che stava per estinguersi perché rende poco. Con testardaggine l'ha recuperata e ora ha quaranta esemplari, che munge rigorosamente a mano due volte al giorno. Chi vuole può fare un tentativo, basta sedersi sullo sgabello di legno e cercare di riempire il secchio, ereditato da qualche vecchio dei monti. Il clima è quello della gita, si capisce perché la fattoria didattica funzioni così bene.
Il gin che arriva dall’Idaho
L'idea di presentare il gin in montagna è di Fine Spirits, società di importazione e distribuzione che cura l'arrivo di Farmer's Reserve Strength Gin in Italia. Dietro al distillato, infatti, c'è un rapporto stretto con la terra simile a quello che si può respirare da Ferdy. Lo produce in Idaho la famiglia Magliocco, quella del whisky Michter's (leggi La Storia di Michter’s, The World’s Most Admired Whisk(e)y). Il grano cresce a 1000 Springs Mill, azienda biologica e che non fa uso di ogm (non scontato negli States), pioniera di questo tipo di agricoltura in America.
Il processo è «dal chicco al bicchiere» e si svolge in giro di una settimana. I cereali, di tipo hard red wheat, vengono raccolti e poi distillati poco distante da Distilled Resources, la prima distilleria certificata bio degli Stati Uniti. L'acqua arriva dal fiume Snake, che attraversa la zona. Tutti i passaggi della filiera sono in mano alla famiglia Magliocco, a partire dall'autoproduzione dell'alcol. Fatto davvero raro per i brand di spirit.
Un distillato secco e profumato
Ecco perché il lancio del gin avviene in posti come Ferdy. «Beni culturali da scoprire e proteggere», secondo Paolo Gargano, amministratore delegato di Fine Spirits. Dopo l'esperienza nell'agriturismo della Valle Brembana ce ne saranno altre in giro per l'Italia, ospitate da casari, agricoltori, allevatori. Da chi produce, insomma, materia prima. Quella dietro a Farmer's Gin è biologica, anche se per il mercato europeo è stato deciso di non richiedere la certificazione per motivi burocratici. Insieme alle otto botaniche (ginepro, fiori di sambuco, citronella, coriandolo, radice di angelica, bocciolo di rosa, arancia e lime), restituisce un gin da 47,8% vol, secco ma profumato in purezza, in cui le note più dolci si accendono con la diluizione. Succede per esempio nel Martini Cocktail.
Ma prima di assaggiare Farmer's Gin e i raffinati piatti dell'agriturismo, c'è ancora da faticare. Salutata la stalla delle mucche è il momento di provare a fare il formaggio a partire dal latte e dal caglio, lasciando che Ferdy spieghi i trucchi del mestiere mentre con attrezzi di legno dall'aspetto antico si tenta di ottenere qualcosa (spoiler: non è così difficile, basta seguire le indicazioni). Quelli firmati Ferdy sono custoditi in una cantina, dove le forme del formai de mut, il formaggio d'alpeggio, e di altri tipi sono allineate con cura. Dentro a ognuna ci sono le sfumature date dall'alimentazione delle vacche, dalle stagioni, dall'altitudine degli alpeggi (vanno da 1400 a 2000 metri). Alle mucche brune alpine forse non interessa il gin, ma il loro lavoro lo sanno fare. Eccome.