Esistono locali che non si disvelano subito, ma che si lasciano scoprire poco a poco. Come nelle meravigliose case nobiliari partenopee che intravvediamo dalle finestre, qui vicino. Siamo a Chiaia a Napoli, ed è più o meno la sensazione che proviamo, quando scendiamo le scale d’ingresso del Barril. Superati gli stretti corridoi in legno, ricchi di vetrinette piene di liquori, emerge tutto il fascino di questo luogo: un salotto all’aperto coperto solo da alcune tende, arricchito da tante poltrone in stile classico.
L’idea predominante è quella del rifugio, nel suo dosare informalità ed eleganza, stile tropical e mood coloniale, naturalezza e un certo rigore nella disposizione degli arredi. Un’ecletticità dove si mescolano design, modernariato e la radiosità dello stile caraibico che passa per le camicie a fiori dello staff. È un locale la cui clientela è per lo più composta da professionisti in cerca di relax, dagli immancabili turisti (quando torneranno), fino ai tanti giovani che ricercano un luogo esclusivo ma non serioso, come ci racconta il bar manager Claudio Romano: «La mia avventura al Barril è nata per caso. Stavo partendo per l’Austria per andare a lavorare in un bar d’albergo, quando mi chiamò nel 2012 Alfredo Pone, per rilanciare il suo locale di Chiaia dopo alcune difficoltà legali legate alla location. Capii subito che quello era un posto nel quale le persone cercavano un po’ di respiro dalla quotidianità e su questa base ho impostato i dettagli del servizio e tutte le scelte nell’ambito della mixology: partendo proprio dai bisogni della clientela».
Un aspetto che notiamo in quello che è il drink che ha reso famoso in tutta Napoli il Barril: il Mojito. Offerto in numerose varianti, per aromi, frutta pestata e distillato utilizzato, i Mojito del Barril sono apprezzati in tutta la città per la loro vistosità e originalità, nelle tante foglie di menta utilizzate come guarnizione, che catturano l’olfatto e la vista del cliente.
«Se sono così speciali e famosi, è perché sono stati concepiti per esserlo. La nostra interpretazione di questo classico nasce per infondere stupore e curiosità nel cliente, oltre alla consapevolezza di offrire un’esperienza diversa dal solito. Personalmente li ritengo la porta d’ingresso per un viaggio nella nostra idea di miscelazione e verso le nostre proposte più complesse e meno immediate». Complessità che troviamo negli Old Fashioned del Barril, riproposti in moltissime versioni; ad esempio nell’Honey a base di miele d’acacia, rye whiskey infuso al tè rosso e diversi bitter, oppure cambiando base alcolica, utilizzando Mezcal e Genever. O come nel Negroni Pescato, uno dei signature più apprezzati del locale. Una rivisitazione, nata sei anni fa, che nasce dalla voglia di ri-utilizzare le famose retine che avvolgono le bottiglie di un marchio famoso di rum della Repubblica Dominicana, Brugal, e i bicchieri in formato “fish ball” capaci di adagiarsi nelle retine stesse senza problemi (da qui “pescato”). Nella struttura, l’ispirazione è nata da un simpatico gioco di parole: protagonista del drink è una pesca gialla, tagliata a spicchi e infusa in un Barolo chinato, unita a un London Dry Gin e a un bitter. Nasce, invece, dalla passione di Claudio Romano per glassware e porcellane il Matcharita, un twist del Margarita che unisce il Messico agli elementi della cultura orientale. Tequila, succo di lime, liquore e bitter allo yuzu si combinano in una miscela capace di estrapolare le note aromatiche del Tequila, per essere ammorbidite da uno sciroppo di matcha al tè verde, esaltato nel colore e nell’aspetto da una gradevolissima tazza da tè e da fiori orientali.
Un lavoro che non si limita alla rielaborazione dei classici miscelati, ma si sviluppa anche nei distillati serviti lisci. Come nella degustazione di nuove bottiglie e novità del mondo incredibilmento ricco e variegato dei distillati “made in Mexico”, uno dei must dell’estate 2021 targata Barril. Una selezione che guarda più alla particolarità delle etichette (spesso di produttori indipendenti), che alla fama, come ci racconta Romano: «Ogni scelta che adottiamo è orientata a svelare nuove realtà al cliente, come ad esempio le bottiglie di Sotol e di Raicilla (una ventina le referenze) che proponiamo ai nostri clienti più appassionati. Spesso li serviamo in bicchieri di terracotta smaltata, abbinati a un sel de gusano e chapulines (snack tipici messicani), per far vivere al meglio l’esperienza. Sono prodotti che compongono un racconto che può appassionare i nostri amici più affezionati e i turisti più esigenti».
Da non dimenticare, infine, un’offerta food da bistrot, caratterizzata da snack gourmet e altre gustose prelibatezze, ben congegnata e mai banale. In grado di essere proposta, con successo, anche in modalità brunch.
NEGRONI PESCATO
di Claudio Romano
Ingredienti
30 ml Beefeater 24
50 ml infuso di pesca gialla in Barolo Chinato Cocchi
30 ml Bitter Campari
3 gocce peach bitters
3 spicchi di pesca
Tecnica
Build.
MATCHARITA
Di Claudio Romano
ingredienti
50 ml Tequila Arette blanco
25 ml liquore allo yuzu
15 ml succo di lime fresco
15 ml sciroppo di matcha al tè verde
3 dash di Bitter allo yuzu
Tecnica
Shake & strain.
Claudio Romano
Classe 1975, è una delle colonne del nuovo bartending napoletano. Diventato commercialista in uno studio importante, lascia tutto per abbracciare il mondo del bar. Ha lavorato in molte mete storiche della notte partenopea, oltre ad aver fatto importanti esperienze all'estero. Dal 2012 è Bar Manager del Barril e Responsabile per le Relazioni commerciali per l’Ammot Cafè a Castel Volturno (Ce).