Uno dei timonieri del nuovo Arca di Milano si chiama Emanuele Casati. Ma per tutti è Lele. Casati, con alle spalle una brillante carriera di bartender, è uno che non teme la tempesta, tantomeno gli assalti frontali al banco. Quando lo incontriamo, dice di avere "34 anni freschi, freschi", ed ha l'aria fiera di uno che ha remato in tutte le condizioni possibili. Casati - entrato nel progetto Arca come co-founder e beverage manager di Fred Records Milano - ha lavorato quattro anni a Londra con Gerry Calabrese, il vulcanico re della nightlife londinese. «Finivamo il turno alle 4 e mezza. Alle 6 Gerry mi chiamava sul telefono per una riunione in ufficio e dovevamo scattare sull'attenti. Quelli sono stati gli anni più duri, ma anche i migliori dal punto di vista professionale. Quando stai con il re della notte di Hoxton e dintorni impari in fretta».
Dopo Londra, Casati è volato a vicino a Sydney, nel villaggio dei surfisti. Esattamente nella mitica Bondi Beach, uno di quei posti dove se non hai il 6 pack, una bella tavola e tanta voglia di spassartela, è inutile andarci. Siamo seduti al tavolo, mentre il racconto procede. Con noi c'è l'altro timoniere del locale, il co-fondatore di Arca Lorenzo Rubino, volto arcinoto della vita notturna milanese per il suo ruolo di responsabile della comunicazione del Circolo Magnolia, incarico che ricopre dal 2011.
Arca è un progetto che nasce dal felice incrocio di tre realtà che da anni sono un punto di riferimento dell’intrattenimento, cultura e socialità milanesi: Circolo Magnolia specializzato in concerti e live; l'agenzia di produzione e comunicazione per eventi Daab e Fred, salotto, bar e negozio di dischi dalle parti di Lambrate.
«La loro mission - spiegano - è quella di dare vita a uno spazio in cui musica, cibo e arte coesistano senza soluzione di continuità, introducendo qualcosa di innovativo per la città. Il principio alla base di Arca è vivere uno spazio polifunzionale in cui ogni area è totalmente autonoma ma anche profondamente interconnessa alle altre, così che chiunque possa decidere di fruirne a proprio piacimento, passando dall’esperienza mirata fino a quella completa». Arca si trova in via Rimini, alle spalle della stazione metro di Romolo, e non lontano dagli affollati Navigli.
Uno spazio moltiplicato per sei
Lo spazio si articola sei zone: bistrot, bar, art gallery, club, giardino. A queste si aggiunge la zona della piscina che al momento è in costruzione. In realtà si tratterà, più che di una piscina, di una vasca monumentale che correrà lungo un intero lato del palazzo. A ricordare che ai piani alti, sopra il locale, c’è la sede del Gruppo Cap, il gestore del servizio idrico integrato di Milano. Ciascuna delle aree del locale offre servizi ed esperienze diverse a seconda dell’orario della giornata: si può iniziare dal brunch al bistrot per poi visitare una mostra nell'art gallery nel pomeriggio, proseguire con un aperitivo al bancone del bar e concludere la serata con un Dj set nel club: le possibilità sono tante. “Infinite”, dicono qui.
Quella di Arca è una proposta moderna a metà strada tra l’informale e il gourmet con proposte adatte a varie esigenze. Il locale è un vero “all in”. Qui si fa tutto: colazioni, brunch, business lunch e cene. Il food menu è mutevole e cambia costantemente in base alla stagionalità delle materie prime.
Diviso in due spazi, all’interno e all’esterno, per un totale di circa 80 coperti. Attivo dalle 8 di mattina all’1 di notte (e fino alle 2 nei week-end), non è una semplice caffetteria, ma un concept che coniuga le tecniche di mixology degli american bar all’experience offerta dai Dj bar, i tipici locali nipponici in cui è possibile sedersi al bancone e ascoltare le selezioni musicali a cura di Dj dal vivo con un impianto audio studiato ad hoc.
La drink list, oltre ai classici, è caratterizzata dai signature cocktail e mocktail studiati da un team di bartender con esperienze pluriennali. Della squadra fanno parte Lorenzo Burrone (direttore), Andrea Marenda (responsabile bar) e il bartender Lorenzo Marchesini.
Plastic-free per scelta
Arca abbraccia una politica plastic-free. Per questo ha deciso di mettere al bando qualsiasi tipo di prodotto in plastica monouso sia per la somministrazione sia per la preparazione.
Nel suo spazio espositivo trovano casa mostre temporanee. Una parte integrante nello sviluppo dell’identità territoriale di Arca è la collaborazione con le istituzioni milanesi: l’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano e i vicini poli universitari sono gli interlocutori privilegiati per la creazione di attività formative, workshop e incontri che soddisfino la richiesta di chi popola la città.
Per la parte clubbing non hanno badato a spese con una sala avanguardistica, di 220 metri quadrati, dotata di un sound system d’eccellenza. La sala è modulabile a seconda delle esigenze, con la possibilità di creare e togliere spazio a piacimento in modo da creare situazioni più intime e raccolte. Talmente modulabile che anche la console è stata dotata di rotelle per viaggiare da un lato all'altro della sala. «La programmazione - concludono i soci - strizza l’occhio alle nuove tendenze della scena musicale internazionale. Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento nel panorama europeo».