Abbiamo visitato più volte Forno Brisa, raccontato la sua evoluzione, parlato con i suoi responsabili e con chi ogni giorno si impegna a raccontare e divulgare ciò che c’è alle spalle dei due prodotti protagonisti di quelli che ora sono cinque locali: il pane e il caffè.
«Unirli non è stato una novità: lo aveva già fatto Princi - afferma Pasquale Polito, founder insieme a Davide Sarti -. Ciò a cui noi aspiravamo era lavorare sulla qualità in più ambiti e quindi proporre un format nel quale pane e caffè fossero il risultato di un processo di studio, ricerca e formazione, di pari dignità. A spronarci in questo percorso il desiderio di rendere le persone molto più di semplici clienti: pane e caffè non sono solo prodotti da acquistare e consumare, ma strumenti con cui parlare di ambiente, sostenibilità, economia». Il concetto di qualità che viene offerto prevede selezione, conoscenza e studio: conoscere la filiera è il primo passo per offrire ai clienti trasparenza e consapevolezza.
Di qui il format della Specialy Bakery, un modello che una squadra sempre più numerosa e affiatata ha saputo costruirsi addosso, convinta che la qualità riguardi tutta l’offerta, non solo il pane.
La fonte di questo successo e di questa crescente consapevolezza è stata raccontata all’interno del libro Ricette Rubate per artigiani, sognatori e startupper, dove l’osservazione, lo studio di formule vincenti e il “furto” sono indicate quali vie maestre per comprendere come muoversi, dunque avere successo. Non solo: «Sono numerosi i professionisti che ci hanno aiutato nella strutturazione di un format che non esisteva e che trovava riferimenti solo in alcune città europee. - continua Polito - Avere qualità in ogni settore di vendita, prevede attenzione anche nella fase progettuale. Abbiamo costruito un team di professionisti composto da esperti del mondo specialty, architetti, produttori di macchine del caffè e tostatrici e altre maestranze con lo scopo disegnare un ambiente che fosse all’altezza della qualità che volevamo proporre, dove tutto potesse essere stoccato, processato e servito al meglio. La cura del servizio è anche questo: occuparsi del prodotto nella sua circolarità, non solo nella fase di selezione e trasformazione ma anche di offerta al pubblico che deve poter godere dell’esperienza, del gusto e dei valori che ci appartengono».
Altro da dire? Tanto, veramente tanto. Il principale consiglio in questi giorni è di andare a verificare e ascoltare in prima persona la realtà della Specialty Bakery con i suoi protagonisti al Milan Coffee Festival, in programma dal 2 al 4 dicembre presso il Superstudio Più di via Tortona.