“Berlino è la città più giovane al mondo”, questa è la frase che spesso viene ripetuta quando ad un berlinese viene chiesto de descrivere il luogo in cui vive. La storia per molti inizia il 9 novembre del 1989 quando, con la caduta del muro, la capitale tedesca ha fatto del multiculturalismo la propria bandiera e il proprio principio fondatore. A Berlino si può incontrare ogni tipo di persona, di cucina o di espressione artistica. Ed è qui che, anche in un grand hotel dal nome celebre come Ritz-Carlton, può nascere una realtà innovativa e sperimentale come quella del “Fragrances”, concept cocktail bar in cui i drink vengono pensati ispirandosi ai profumi più celebri creati dai grandi marchi della moda.
Oltre 30 fragranze
Marilyn Monroe si dice dormisse solo indossando due gocce di Chanel n°5; Arnd Heissen, il bar manager di Fragrances, non si è accontentato di così poco: ben 31 cocktail che vanno a braccetto con le creazioni di Guerlain, Ferragamo, Issey Miyake e tanti altri celebri nomi della profumeria mondiale. Il progetto nasce a seguito di anni di studio di Arnd, che è sempre stato del parere che un cocktail deve essere ovviamente il risultato dell’insieme di sensazioni fisiche (ovverto visiva, olfattiva e gustativa), ma deve saper arrivare anche a toccare la sfera emozionale e quella dei ricordi e delle memorie associate, molto spesso, proprio agli aromi e ai profumi.
La piattaforma per iniziare il proprio lavoro gli è stata concessa dal Ritz Carlton, che nel giugno 2014 ha dato vita a questo concept bar che, insieme al Curtain Club, l’altro bar all’interno dell’hotel, ad oggi è uno dei posti cult da visitare in città. Quattro giorni di apertura, dal mercoledì al sabato, durante i quali è quasi impossibile trovare un posto senza prima aver prenotato.
La speciale cocktail list interattiva
Per raccontare al meglio i drink ed assicurare ad ogni cliente la experience che si aspetta varcando le porte di Fragrances, la direzione ha deciso di impiegare uno staff composto da soli bartender, undici in totale, ognuno dei quali è organizzato secondo turni che prevedono sia il lavoro di sala sia di accoglienza. Nessuno meglio di loro, infatti, è in grado di presentare al meglio il “menu”, unico nel suo genere e punto di forza del locale. Il perché è presto detto: consiste in una stanza composta da numerosi piedistalli su cui poggiano teche di vetro all’interno delle quali sono posti gli ingredienti di ogni cocktail e il profumo a essi associato. Annusando le varie “fragranze” si consente al cliente di ordinare il proprio drink affidandosi unicamente al proprio olfatto, scegliendo sulla base di questo e non leggendo semplicemente gli ingredienti che più lo ispirano. Questa stanza interattiva è stata realizzata in collaborazione con Diageo, che ne ha finanziato la realizzazione. La permanenza media all’interno del bar è abbastanza lunga, poiché il rituale della scelta del drink richiede tempo ed attenzione; ciononostante ogni giorno viene servita una media di 120 clienti, con picchi di 200 durante il fine settimana.
L’idea di Arnd è espressione di una miscelazione che rompe le regole: molto spesso nello stesso cocktail si incontrano diversi distillati utilizzati insieme, estratti a base di erbe, infusioni a base di tè e sciroppi al sandalo piuttosto che alla magnolia o alla violetta. In diverse ricette fa da padrone il sakè, complice la sua carica aromatica fresca e floreale. Una particolare attenzione viene posta alla scelta dei bicchieri o dei recipienti di servizio, che sono pensati per ogni singola ricetta al punto che nessun calice viene utilizzato per due cocktail differenti. Alcuni sono stati ideati appositamente per questo bar, impiegando la creatività di aziende come bespokebarware.com oppure di alcuni celebri produttori di cristalli, materiale in cui la Germania conta diverse maestrie (cristalica.de). Le ricette sono complesse, composte da molti ingredienti che - esattamente come accade con i profumi - si uniscono insieme in una generale armonia.
Scommettere su un format come questo non è facile: in questo caso si ha la fortuna di lavorare con una grossa azienda alle spalle e di avere un pubblico molto variegato e internazionale, che ha accolto di buon grado questa filosofia all’avanguardia. Un’idea rivelatasi vincente, che vede Fragrances posizionarsi in soli due anni (in buona compagnia con altre realtà emergenti berlinesi come Buck & Breck o Stagger Lee) tra i locali più interessanti nella scena tedesca ed europea.