Nell’edizione 2022 del report Caffè nel canale horeca dal 2019 al 2024 realizzato da Competitive Data, si evidenzia ancor più uno scenario già indicato nei precedenti rapporti, che vede le torrefazioni leader scavare un solco sempre più profondo tra loro e la concorrenza, grazie all’intreccio sempre più correlato tra sostenibilità, digitalizzazione, struttura economico-finanziaria e quota di mercato.
«Nella passata edizione avevamo ipotizzato che il covid avrebbe avvantaggiato le realtà più solide e strutturate, capaci di sfruttare le opportunità che si sarebbero presentate sul mercato, ed è puntualmente ciò che è avvenuto nel 2021, con movimenti significati nella parte alta del ranking dove si sono registrati cambiamenti importanti - afferma Giandomenico De Franco, amministratore unico di Competitive Data -. Tra le previsioni a medio e lungo termine si accennava a una serie di fattori che sarebbero stati determinanti, come lo sfruttamento dei big data in chiave commerciale e, in uno senario futuribile, ma con fondamenta ancora fragili al momento, il metaverso, dove già alcune torrefazioni (la più grande è Lavazza), hanno fatto il loro ingresso. Si tratta tuttavia della punta di un iceberg, la maggior parte delle aziende del settore è ferma, senza una chiara visione di come muoversi non solo nel futuro, ma anche nell’oggi, faticando a intercettare e ingaggiare ampie fasce di popolazione che si muovono tra i vari canali social. Un’immobilità che sul lungo termine non può dare frutti positivi».
Sostenibilità e responsabilità sociale caratterizzano le strategie delle realtà che si mostrano più solide e in crescita nonostante le condizioni di mercato sfavorevoli, grazie anche a innovazione, tecnologia e digitalizzazione.
«Nel 2022, inoltre, c’è stato un buon movimento da parte di realtà di fascia medio-alta che si sono organizzate per affrontare il nuovo scenario competitivo attraverso acquisizioni e partnership, trovando nuove economie di scala, ampliando il raggio d’azione e ritagliandosi nuove opportunità» - riprende De Franco.
Osserviamo ora l’andamento del mercato nel canale horeca: nel 2021 le vendite hanno fatto registrare un parziale rimbalzo a valore del +21%, attestandosi su un controvalore di 588 milioni di euro (nel 2020 erano stati 468), tuttavia ancora lontano dai livelli pre-covid pari a 866 milioni di euro. Questo recupero parziale è da imputare soprattutto a un quadro sanitario incerto che ha mostrato una ripresa “ad elastico” nel corso dell’anno.
Per quanto la capacità dei bar italiani a reggere un calo prolungato dei ricavi, l’analisi registra un piccolo recupero della solvibilità del Sud, grazie ai numerosi lavoratori in smart working che hanno fatto ritorno alle loro case, nonché a una maggiore presenza di turisti italiani, che hanno preferito non andare in vacanza all’estero. Si mostra invece in calo il Centro, mentre il Nord quest’anno è con un basso livello di rischio, soprattutto il Nord-Ovest. Il quadro globale vede un miglioramento complessivo rispetto a un anno fa, grazie al parziale recupero dei consumi nel 2021 e all’uscita dal mercato degli operatori più compromessi, che è proseguita anche nei primi mesi del 2022.
Guardando al futuro, non è possibile delineare un singolo trend a causa delle molte variabili si interne sia esterne al mercato; così è stato calcolato in circa 80 milioni di euro la differenza tra uno scenario ottimistico e non, quindi l’impatto che emergenza pandemica, rincari energetici, crescita dell’inflazione, restrizioni monetarie avranno sui risultati complessivi del caffè nel canale horeca nel 2022. Nel medio termine, bisognerà inoltre governare megatrend quali sostenibilità, digitalizzazione, premiumizzazione e scenari geopolitici internazionali.
Porzionato, cresce l’attenzione all’ambiente
Il mercato porzionato vede posizionati in pianta stabile tra le prime dieci aziende i principali operatori delle capsule compatibili, che nel 2021 crescono a un tasso doppio rispetto ai sistemi originali. L’analisi Il mercato delle cialde e capsule per caffè dal 2019 al 2024 nuovamente di Competitive Data, mostra come l’innovazione si stia sviluppando soprattutto sul fronte sostenibilità, dove le torrefazioni leader stanno investendo in termini di packaging riciclabili o compostabili, e di rispetto dei criteri ambientale, sociale e di governance lungo tutto la catena del valore.
La produzione, che include anche l’importazione di capsule speciali delle multinazionali estere, cresce del +12,4% a valore nel 2021 attestandosi a 1.607,0 milioni di euro. Le esportazioni si attestano a 382,0 milioni di euro, in crescita del +13,0%. La crescita del mercato interno è stata del +12,2%, per un controvalore di 1.225,0 milioni di euro, con l’area Famiglie a far registrare la crescita maggiore (+13,6% a volume).
Guardando ai prossimi anni, le torrefazioni dovranno sempre più fare i conti con una maggiore quantità e complessità di variabili con ampie ripercussioni a livello sociale, economico, competitivo, politico, climatico, sanitario, energetico, che possono abbattersi con violenza sugli equilibri aziendali, e che rende necessario tracciare (almeno) due tipi di scenario. Il deterioramento del quadro attuale (costi energetici + inflazione + ritorno emergenza sanitaria) dimezzerebbe la crescita prevista per il 2022; ma è nel 2023 che il permanere di determinate condizioni ambientali manifesterebbero il carico più pesante, facendo volgere in negativo nuovamente il canale OCS/vending, e riducendo al lumicino le potenzialità di crescita dell’area Famiglie, anche a volume.
(1) analisi condotta a luglio 2022 su 220 bar con fatturato significativo. Universo di riferimento 140.213 bar