Una nuova creatura “mostruosa” sta per aprire. Una creatura dal nome autoironico, Mostro, ma solo perché è destinata ad essere multiforme, grazie ai tanti ingegni che stanno entrando nel progetto: dietro c’è l’imprenditore Marco Pucciotti, ma soprattutto i ragazzi del Blind Pig di Roma, Mattia Ria ed Egidio Fidanza, pronti a questa nuova avventura. Andiamo sul pratico: apertura a giorni, siamo ancora al cantiere, ma manca davvero poco al taglio del nastro. «L’idea - preannuncia Mattia Ria, già fondatore di Blind Pig - è di essere operativi entro il fine settimana, con un orario ridotto, per poi iniziare dalla metà della prossima settimana con l’orario all day long, dalle 8 a mezzanotte. Avremo circa un mese di rodaggio e poi speriamo di essere a regime per il Roma Bar Show».
Il “dove” è cruciale: siamo praticamente davanti alla Piramide Cestia, in un vecchio chiosco che guarda la Stazione Ostiense, crocevia di pendolari e snodo ferroviario. Ma anche a metà strada dall’elegante quartiere Aventino, dalla Testaccio un tempo popolare oggi radical-chic, dalle terrazze di Ostiense dei film di Ozpetek. Uno di quei posti della città che meritava una riqualificazione, per questo Ria e co. hanno già incassato la promessa dell’assessore del mini-municipio di aiutarli quanto prima a sbloccare la seconda zona del progetto, che apre con uno spazio ridotto: pochi posti interni, per lo più al bancone, e circa 25 esterni, con mensole che corrono attorno alla struttura, a cui si potrà aggiungere il giardino che conterrà altri 80 coperti. Obiettivo: far diventare questo spazio un luogo di ritrovo per il quartiere, ma anche un posto dove si possano ospitare presentazioni di libri, musica e così via. «Mi piace definire questo posto un contenitore - commenta Ria - dove possano incontrarsi idee e interessi diversi, si possa far cultura e networking, anche fuori dalla bar industry».
E con un orario così prolungato la proposta non può che essere variegata: si comincia dalla mattina con la parte caffetteria in modalità Specialty Coffee, che sarà affidata a Daniele Deidda (ex Pergamino caffè), che lavorerà le miscele della roastery romana Aliena: «Come espresso inizieremo con un monorigine Brasile con un gusto abbastanza morbido, che si presta a bevande con il latte e si avvicina di più al gusto medio. Per chi vuole spingere un po’ di più avremo però anche l’Etiopia, con un’acidità più spiccata». La nuova scintillante Marzocco è appena arrivata, ma si estrarrà non solo in macchina ma anche in V60, aeropress e cold brew (16-18 ore di infusione di caffè in acqua). Grande attenzione alla parte latte, per la quale è stata selezionata un’azienda di latte bio dell’agro romano, dall'Azienda Agricola Faustini di Paliano, a cui si aggiunge una piccola proposta di latti vegetali, inizialmente avena e soia. «Con l’arrivo del caldo aggiungeremo anche proposte sull’Ice Latte e lavoreremo anche con latte di cocco e di mandorla».
Fra i focus di questo progetto c’è anche il tramezzino, che è un’ossessione romana: per crederlo leggere le righe in cui Antonio Manzini, per bocca del suo romanissimo vicequestore Rocco Schiavone, dice “dovremmo essere a Roma per avere un tramezzino”. Benché i ragazzi di Mostro abbiano scelto la versione del tramezzino alla veneziana, quella con la “pancia” di ripieno al centro.
Veniamo al cosa si beve e qui le spine saranno le protagoniste, non c’è bottigliera a vista, anticipa Ria, ma sotto al bancone si muoveranno mani esperte a preparare i drink, comprese quelle di Lorenzo Siri (già Rude Centocelle) e un nuovo acquisto in arrivo, ma Ria non va oltre la definizione «è uno forte». Dieci linee di spine che saranno occupate da 5 cocktail, 3 birre (collaborazione con i ragazzi di Rebels, un birrificio sull’Ardeatina), un vino alla spina e un analcolico (si parte con la kombucha di Laverve). Fra i cinque cocktail alla spina qualche classico e special a rotazione: «L’obiettivo a breve termine è di partire con un nostro laboratorio, in cui produrre cocktail alla spina e soft drink home made. Mi piacerebbe lavorare anche nell’unire le due anime, con un focus sui cocktail al caffè, e per il food andiamo cauti, iniziando solo con i tramezzini o poco più. Saranno le risposte del pubblico a indicarci la strada».
(Foto di Stefano Casavecchia)