Il mio sogno si sta avverando. La frase è a firma di Howard Schultz presidente e amministratore delegato di Starbucks e campeggia sulla facciata monumentale dell’ex Palazzo delle Poste di piazza Cordusio a Milano, lo storico edificio costruito all’inizio del Novecento dove verrà aperta la prima caffetteria a marchio Starbucks in Italia. Un progetto che si tradurrà in realtà entro la fine del prossimo anno.
Un sogno lungo ben 34 anni, come ha raccontato lo stesso fondatore della catena leader mondiale del caffè presentando il progetto nella città del Duomo. Era il 1983 quando Schultz metteva per la prima volta piede nel nostro paese scoprendo la realtà italiana del bar e, soprattutto, l’importanza del rito del caffè per gli italiani. Un’esperienza folgorante dalla quale è nata l’intuizione per il futuro sviluppo di Starbucks: una caffetteria dove assaporare la bevanda, ma anche un luogo dove poter passare il tempo a discutere, leggere o lavorare. Una formula che ha segnato il successo globale della catena che, dal primo negozio aperto a Seattle nel 1971, è oggi una realtà che conta 24.000 punti vendita in tutto il mondo, con un fatturato da 21 miliardi dollari.
Per il suo sbarco in Italia Starbucks ha deciso di fare cose in grande. La formula scelta per il locale, che si estenderà su una superficie di 2400 metri quadri, è quella della Reserve Roastery, un format di fascia alta con torrefazione interna che replica l’unica caffetteria di questo genere attualmente testata a Seattle. Sarà la prima del gruppo per l’area Europa, Medio oriente e Africa, e la quinta a livello mondiale: entro quest’anno ne verrà aperta un’altra a Shangai e dopo Milano, verrà proposta anche a New York e Tokyo.
Quella di piazza Cordusio, nel cuore di Milano, servirà molti dei caffè tra quelli venduti da Starbucks nel mondo e insieme alle miscele tradizionali ne proporrà anche una appositamente studiata per l’Italia. Oltre all’espresso, infusioni di caffè e bevande fredde, l’offerta comprenderà anche altri metodi di estrazione, tra i quali cinque nuovi caffè hi-tech preparati con tecniche ideate dal gruppo stesso, come il nitro caffè, che si ottiene per estrazione a freddo con azoto liquido.
Nel locale, inoltre, saranno in vendita anche le specialità artigianali delle panetterie milanesi Princi, con le quali lo scorso anno il gruppo ha siglato una partership, che si occuperà in esclusiva della parte food anche per gli altri Reserve Roastery.
Lo Starbucks di Milano occuperà circa un centinaio di persone, ma sarà solo il primo di una serie di aperture che nel tempo il la società realizzerà nel nostro paese, inizialmente sempre nella città meneghina per poi allargarsi anche ad altri capoluoghi. Partner e socio licenziatario di questa operazione è il gruppo imprenditoriale Percassi.