La piaga del lavoro minorile a livello mondiale interessa 160milioni di bambini e ragazzi tra i 7 e i 15 anni e vede la produzione di caffè al quarto posto per numero di Paesi dopo oro, laterizi e canna da zucchero.
Per questo Volcafe, tra i quattro maggiori trader a livello globale con 160 anni di esperienza e una presenza capillare nei Paesi produttori di caffè, ha aderito alla Piattaforma sul Lavoro Minorile dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (Ilo) che riunisce le imprese con l’obiettivo di operare insieme verso l’eliminazione del lavoro dei più giovani nelle terre d’origine.
Tim Scharrer, direttore operativo e direttore regionale Europa e Nord America di Volcafe sottolinea la grande soddisfazione dell’Azienda e afferma «vogliamo condividere le nostre esperienze, imparare dagli altri e agire di concerto con tutte le principali parti interessate nel tentativo di prevenire e porre fine alla piaga del lavoro minorile». L’impegno si unisce infatti a quello di più operatori del settore, come trader e torrefattori, tra cui la tedesca Tchibo e Nestlé, nel progetto La fine del lavoro minorile nelle catene globali di fornitura guidato dall’Ilo e promosso dalle Nazioni Unite, l’Unicef, la Fao e l’Unione Europea. Quest’ultima ha stanziato un fondo di 10milioni di euro per affrontare le cause profonde del lavoro minorile concentrandosi principalmente sul caffè.
L’azione avrà una durata di 40 mesi e sarà attuata in Honduras, Uganda e Vietnam: in questi Paesi Volcafe ha una presenza radicata da tempo e potrà dare un importante contributo alla divulgazione del progetto e alla sua migliore attuazione. Un obiettivo che persegue da tempo, collaborando con Ong, autorità locali e altri attori del settore per realizzare una serie di progetti che aiutano gli agricoltori a migliorare il loro reddito: la migliore leva per svincolare ragazzi e bambini dall’obbligo di contribuire al sostentamento della famiglia, permettendo loro di accedere all’istruzione. A tal fine, insieme ad alcuni partner, ha fornito gli strumenti per la didattica, costruendo o ristrutturando decine di scuole in Colombia, Perù, Tanzania, Uganda e Vietnam. In Costa Rica e in Guatemala sono stati messi a punto campi giornalieri in cui i coltivatori e i lavoratori possono lasciare in sicurezza i propri figli durante i periodi del raccolto.
«Nel 2015 abbiamo lanciato il progetto Volcafe Way che mira alla sostenibilità,
all’ottimizzazione delle risorse nei Paesi produttori e all’innalzamento della qualità del prodotto - afferma Adriano Bagnasco, general manager Volcafe Italia -. I 250 agronomi che nei diversi Paesi d’origine vivono la realtà locale, ne colgono le necessità e suggeriscono interventi su misura per le diverse situazioni. Questa attenzione si trova anche all’interno del nuovo e migliorato programma per i caffè con provenienza responsabile Volcafe RS, un nuovo standard che crea un approccio armonizzato nell’approvvigionamento responsabile del caffè, ottemperando a più di 50 criteri di sostenibilità (Control Points) che coprono temi economici, di tutela dell’ambiente e sociali, tra cui la protezione ed educazione dei bambini».