L’Italia è il primo paese d’esportazione del caffè dell’Uganda, che con circa 6 milioni di sacchi di robusta e 1 di arabica è il secondo produttore di caffè africano dopo l’Etiopia. Qui Volcafe è presente con la società Kyagalanyi, un nome storico, profondamente radicato e conosciuto in tutto il Paese.
«I torrefattori italiani trovano nel caffè ugandese un prodotto di qualità che piace - afferma Adriano Bagnasco, general manager Volcafe Italia -. I robusta coltivati tra 1000 e 1500 metri sull’altopiano centrale, si contraddistinguono per la tazza pulita, soave, con note dolci e cioccolatose, gradite lungo tutta la Penisola e molto apprezzate dai torrefattori napoletani. La nostra selezione di arabica ha una buona acidità, in cui possiamo trovare note floreali o fruttate a seconda del prodotto a cui ci riferiamo. L’elevata qualità dei nostri prodotti è testimoniata dalla vittoria decretata dall’Afca - African Fine Coffee Association - per due caffè arabica presentati nelle categorie Natural e Washed, nell’ambito dell’Uganda Taste of Harvest Competition 2020».
Cooperando con Ong, associazioni locali, enti certificatori e torrefattori, Kyagalanyi è intervenuta sulla formazione dei farmer per aumentare la qualità e la quantità dei caffè coltivati e assicurare continuità demografica, scoraggiando l’abbandono delle colture da parte dei giovani. «Abbiamo insegnato loro che lavorare il caffè può, anzi, deve essere un’attività imprenditoriale in grado offrire guadagni interessanti - riprende Bagnasco -. Il corretto approccio al lavoro è stato mostrato all’interno di 21 farm modello e oltre 500 lotti dimostrativi che guidano alla migliore gestione della prima parte della filiera del caffè».
Sono numerosi i progetti che Volcafe gestisce attraverso Kyagalanyi in collaborazione con più realtà, che hanno l’obiettivo di superare le sfide sociali e ambientali delle diverse comunità del caffè.
In collaborazione con Rainforest Alliance, Jde e Ceford nella regione di Masaka, guida la comunità locale a migliorare l’alfabetizzazione finanziaria, incentivare la frequenza scolastica e fornire competenze professionali per far crescere l’occupazione giovanile, dando un futuro migliore.
Aumentare la produzione senza deforestare è un obiettivo che ha preso il via nel 2021: sono stati piantati circa 100mila alberi e di salvaguardare oltre 1300 ettari di terreni agricoli in cui lavorano 1661 coltivatori, che hanno ricevuto premi per il loro caffè certificato UTZ. Gli interventi agroforestali proseguono come pure la formazione, al fine di avviare il settore verso metodi di produzione più sostenibili e ridurre i tassi di deforestazione.
Migliorare la produzione di caffè e i mezzi di sussistenza attraverso la promozione dell’equilibrio di genere a livello familiare, il processo decisionale congiunto, la pianificazione e l’utilizzo del reddito familiare, è l’obiettivo del progetto condotto con Kyagalanyi, Zóegas, Nespresso, Gef nelle regioni del Monte Elgon, Rwenzori e in fase di allestimento a Masaka.
La tutela dei minori è protagonista di un progetto nella regione di Rwenzori condotta da Kyagalanyi con Nespresso e Terre des Hommes. A tal fine è stato realizzato un progetto incentrato sulla digitalizzazione e la sperimentazione di un sistema olistico e multisettoriale di monitoraggio e ripristino dei diritti dell’infanzia.