I bar, punto di incontro di identità e culture, e il caffè, la bevanda della socialità per eccellenza. Sono loro i protagonisti del Calendario Lavazza 2023, presentato alla Triennale di Milano, insieme al volume curato da Fabio Novembre. Calendario e libro hanno lo stesso titolo Yes! We're Open, ma che soprattutto è il messaggio che Lavazza lancia con le due opere: un messaggio di apertura e inclusione.
Nel corso degli ultimi dieci anni, il Calendario è infatti diventato per la torrefazione torinese una sorta di manifesto dove, attraverso la cifra artistica, declinare la propria visione. In questa edizione, dunque, l’accento viene posto sull’unicità di ogni individuo, sul valore della diversità e dell’inclusione, al tempo stesso esaltando la tazzina di caffè e il bar, come rispettivamente, rito e luogo da sempre sinonimo di socializzazione, dove le differenze si amalgamano per dare vita all’incontro con l’altro.
L’unicità nella moltitudine
Concetti tradotti in immagini dai 12 scatti firmati dalla fotografa e regista pluripremiata Alex Prager, dove il bar diviene quindi un luogo reale e, insieme, metaforico dando vita a una riflessione visiva sull’unicità che contraddistingue ogni singolo individuo per esaltarne il valore.
Scatti che alternano vedute ampie a dettagli in primissimo piano e caratterizzati da una costruzione meticolosa, dove il gusto per la citazione, caratteristica della fotografa, mescola suggestioni della Hollywood classica e frammenti di cinema sperimentale, fiction e iperrealismo, iconografia pop, che ritraggono con colori vividi un’umanità vitale e curiosa, cogliendo l'imprevedibilità della vita, l'unicità nella moltitudine. E in questa moltitudine, tra i protagonisti degli scatti spicca il volto di Levante, cantautrice da sempre attenta al tema delle differenze e capace di unire grinta e poesia, in linea con lo spirito del nuovo Calendario.
La trilogia dedicata alla nuova umanità
Questa nuova edizione si pone dunque nel solco delle due precedenti, quella del 2021, The New Humanity, firmato da tredici fotografi di fama mondiale, e I Can Change The World, del 2022, scattato da Emmanuel Lubezki, tra i più importanti direttori della fotografia del mondo, costituendo il terzo capitolo di una riflessione attorno all’idea di nuova umanità. Ma non solo, perché rappresenta anche un nuovo tassello nel composito mosaico dei calendari dedicati alla sostenibilità, ambientale e sociale, un percorso intrapreso da Lavazza dieci anni fa.
Il libro Yes! We're Open
E a raccontare questi dieci anni di Calendari dove l’estetica si è data un fine etico provvede il volume Yes! We're Open curato dall’architetto Fabio Novembre. Il libro è un progetto editoriale di ampio respiro scandito dalle interviste di Mario Calabresi e introdotto da Muhammad Yunus, Premio Nobel per la Pace nel 2006 per il suo lavoro sul microcredito.
Libro fotografico, diario di viaggio e documentazione del “dietro le quinte”, il volume si sviluppa facendo tappa nei luoghi che sono stati i set degli scatti attraverso le interviste ai principali protagonisti che hanno accompagnato l’azienda nella realizzazione dei calendari, tra i quali Carlo Petrini, Steve Mc Curry, Massimo Bottura, Sonia e Jeffrey Sachs.
Un percorso tra immagini e parole che parte da Torino, dove Lavazza ha le sue radici, per attraversare il mondo intero e arrivare a Los Angeles, dove è stato realizzato il Calendario 2023. Ancora una volta per raccontare e rappresentare un’umanità sfaccettata e consapevole, inclusiva e aperta al domani.