Bar, ristoranti, mense, catene, ora anche banqueting. Circa 300mila imprese del settore, un milione di lavoratori. Il terzo contratto collettivo del Paese, dopo terziario e metalmeccanico. I numeri del contratto collettivo nazionale Fipe-Confcommercio, che regola i rapporti di lavoro del settore del fuori casa, parlano da soli. Scaduto da più di tre anni, il 5 giugno, dopo una negoziazione lunga e impegnativa, è stato rinnovato. A sottoscrivere il rinnovo con i sindacati di categoria (Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil), oltre che la Federazione, anche Legacoop Produzioni e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi e Agci-Servizi.
Aumento, sanità e diritti: le novità
Abbiamo chiesto ad Andrea Chiriatti, responsabile relazioni sindacali di Fipe-Confcommercio e uno dei protagonisti di questo rinnovo, di illustrarci le novità principali.
Duecento euro per i camerieri
Su tutte c'è l'aumento di 200 euro in busta paga. «Il doppio rispetto a quanto ottenuto nell'ultimo rinnovo, datato 2018. La cifra è riferita al quarto livello del CCNL, l'inquadramento più frequente. Per capirci, stiamo parlando dei camerieri». Da riparametrare, dunque, per gli altri livelli contrattuali. La prima tranche di aumento salariale di 50 euro sarà corrisposta con la retribuzione di giugno, cui seguiranno altre quattro tranche di 40, 40, 30 e 40 euro.
Sanità integrativa rafforzata
Secondo tassello: un investimento per il futuro, con il rafforzamento delle tutele sanitarie integrative. L'idea è di allargare il campo delle coperture rispetto a quelle attuali, migliorando l'assistenza sanitaria integrativa.
Via le figure ormai "fuori dal tempo"
Fipe e i sindacati hanno deciso anche una significativa revisione della classificazione e dell’inquadramento del personale, fermi dagli anni Novanta, per renderli più rispondenti alle esigenze del mercato e alle nuove tipologie di offerta. «Siamo riusciti - continua Chiriatti - ad ammodernare una classificazione che prevedeva ancora figure desuete e ampiamente superate. Parlare ancora di telescriventista nel 2024 aveva poco senso. Al contempo, abbiamo inserito figure professionali necessarie per il settore del banqueting, omnicomprensive di attività che non sono si sola produzione e servizio, ma anche di allestimento».
Diritti e contrasto alle violenze
Sono state anche rafforzate le normative in materia di diritti individuali delle lavoratrici e dei lavoratori, come le misure di contrasto alle violenze e alle molestie nei luoghi di lavoro e i congedi per le donne vittime di violenza. «Per chi ha subito violenza si aggiungono tre mesi di congedo retribuito rispetto a quanto già previsto dalla normativa nazionale», spiega Chiriatti, «mentre si rafforza economicamente il sostegno a maternità e congedi parentali, con l'introduzione della maturazione dei ratei di 14esima anche nei periodi di maternità e paternità obbligatori e anche in periodi di fruizione del congedo parentale - quest'ultima novità a partire dal 1° gennaio 2027».
Tutela del lavoro e flessibilità
«L'applicazione del contratto - chiude Chiriatti - è fondamentale, perché offre tantissime opportunità di flessibilità alle aziende e contemporaneamente di tutela del lavoro, con tanti strumenti che consentono di gestire tutti gli aspetti della professione. Servono corretta informazione e applicazione. Le regole tutelano tutti, i lavoratori ma anche le aziende».
Il nuovo CCNL scadrà il 31 dicembre 2027.
Il contratto di lavoro costituisce un presidio di legalità per operare in un mercato con regole chiare, migliorare la qualità dei servizi resi alla collettività e dare maggiori tutele ai lavoratori. Dopo aver subito lo shock del post pandemia, il settore si sta riprendendo e questo è un segnale importante per contribuire a rafforzare l’attrattività di un ambito produttivo che, con oltre 54 miliardi di euro di valore aggiunto, costituisce uno dei settori strategici e di punta del Made in Italy
Lino Enrico Stoppani, presidente Fipe-Confcommercio
Cristian Biasoni, vice presidente Fipe-Confcommercio con delega al lavoro e presidente Aigrim, Associazione delle Imprese di Grande Ristorazione Multilocalizzate, ha sottolineato come l’Italia sia «il secondo mercato della ristorazione in Europa con un valore annuo di oltre 100 miliardi di euro, un distretto strategico per il Paese, perché inserito nella filiera agroalimentare e turistica, che vale circa il 13% del PIL nazionale. Con questo contratto le imprese, oltre a ridare vigore ad un settore che è fiore all’occhiello del nostro Paese, si impegnano a riversare nel tessuto economico italiano oltre 5 miliardi di euro nei prossimi tre anni e mezzo».