Saper fare una buona accoglienza porta ottimi frutti. Fermi tutti! Non stiamo parlando di politica o di immigrazione, ma di clienti. Anche loro freschi di arrivo (nei vostri locali). Avete indovinato? Parliamo di bambini al bar. Un “target di clientela” che, nel 2017, ha saputo regalare grandi soddisfazioni ai gestori - in verità in numero sempre maggiore - che ne hanno capito l’importanza e hanno tradotto la comprensione in servizi, accorgimenti e proposte studiate apposta per rendersi più attraenti agli occhi dei più piccoli (e dei loro accompagnatori).
«Nel 2017 - spiega Matteo Figura, responsabile divisione Foodservice di The Npd Group Italia - le visite delle famiglie nel fuori casa sono aumentate in maniera significativa, a tassi ben più alti rispetto alla media del mercato. E sebbene per le famiglie il punto di riferimento principale resti il ristorante, il segmento dei bar ha performato meglio. Tradotto in soldoni: ha ridotto le distanze rispetto alla ristorazione nella capacità di attrazione dei clienti più giovani».
Nel complesso, le visite di clienti under 12 (ovviamente accompagnati) nel 2017 è cresciuta del 6,4% rispetto all’anno precedente: «Gli incrementi più significativi - spiega Figura - li abbiamo registrati nella fascia d’età 9-12 anni, dove la crescita è a doppia cifra (+10,5%). I più contenuti, invece, sono nella fascia 6-8 anni, che comunque nel 2017 ha fatto segnare un +2,7% nelle visite fuori casa».
Le famiglie, insomma, sono tornate più che nel recente passato a frequentare i pubblici esercizi: «Ci aspettiamo che nel prossimo futuro aumentino ulteriormente le visite - spiega Figura -. Chi non si pone la questione di come attrarli rischia di perdere una fetta di mercato dal potenziale interessante».
I bambini decidono
Il peso dei bambini nella scelta del locale dove andare a consumare è in crescita: «Quasi una famiglia su cinque va nel posto indicato o richiesto dal bambino - rivela Figura -. Questo significa che il 4% del totale delle visite fuori casa avviene in un locale scelto da un consumatore under 12». Non a caso, sono in molti ormai a rivolgersi direttamente ai bambini per chiedere l’ordinazione o proporre qualcosa, coltivando la relazione con questi “influencer in erba”.
Come fare per conquistarne il favore? In un solo modo: lavorando sull’accoglienza. «Le famiglie sono alla ricerca di posti dove sentirsi accolti. È una questione prima di tutto di clima, oltre che di prodotti e di servizi. In questo, le catene hanno dimostrato, molto più di tanti locali indipendenti, la capacità di creare un ambiente e una proposta ben caratterizzata, tagliata su misura per le famiglie. E i risultati hanno dato loro ragione».
Molti gestori si concentrano sui millennial, creando servizi su misura per loro: «La scelta dei target su cui puntare è legata a diversi parametri - spiega Figura -: la vicinanza a asili, scuole piuttosto che a università od uffici, la location, dalla zona di grande passaggio all’area isolata, gli spazi interni ed esterni disponibili e altro ancora. A parità di capacità di attrazione, vale la pena di fare un ragionamento: “Meglio offrire servizi per i giovani, come il wi-fi gratuito, o cercare di attrarre le mamme con i loro figli? Chi consumerà di più? Un gruppo di mamme con bambini o un gruppo di millennial?”»
L'ambiguità del delivery
Le famiglie con figli mostrano un’elevata propensione a ricorrere al delivery: «Il ragionamento è semplice: se il locale non è accogliente, si preferisce prendere la consumazione e portarsela a casa - spiega Figura -. Ciò significa che, in buona parte dei casi, quello che per il bar sembra un guadagno in realtà nasconde una perdita, o quanto meno un mancato guadagno: perché la scelta parte da una mancata soddisfazione di un bisogno e perché comunque lo scontrino media sarà inferiore rispetto alla consumazione in loco».
Croissant e acqua naturale sono i due prodotti più consumati dai bambini all’interno dei bar. Le sirene del salutismo hanno un richiamo ancora flebile: prevalgono proposte e scelte molto tradizionali, dalla pizza, al panino, alla patatina fritta, alla cola. Perché non provare più seriamente a proporre anche altro?