All’ultima Bit si sono messi in mostra i campioni internazionali del lusso alberghiero
Un format espositivo innovativo, mirato all'eccellenza. Plus Hotel è il concept di saloni tematici d'alto profilo presentato alla scorsa Bit, e nato da Az Projects, iniziativa di Alessandra Zorzi, titolare dell'omonimo studio di relazioni pubbliche, e dell'architetto Karim Azzabi, di Design Network, entrambi di Milano. «Si tratta di un servizio rivolto soprattutto alle singole realtà alberghiere nazionali e internazionali, che consiste nell'offerta di un pacchetto completo - spiega la Zorzi - uno stand allestito e personalizzato con i punti di forza ed eccellenza dell'hotel, contatti predefiniti con i buyers o travel manager, opinion leader del lifestyle, operatori della comunicazione. La struttura alberghiera ha portato solo i depliant e i biglietti da visita e ha comunicato la propria posizione in fiera ai clienti». Tutti gli stand misuravano 18 metri quadrati, ma per la seconda edizione del 2009 la Zorzi sta già progettando, per alberghi con meno di 30 camere, dei “garden”, open space con dimensioni inferiori e costi più contenuti, spazi legati magari da un filo conduttore comune. Fra i protagonisti della prima edizione alcuni fra gli hotel più rappresentativi in Italia e all'estero: l'Half Moon di Montego Bay in Giamaica, l'Albereta di Erbusco, l'Andana di Castiglione della Pescaia. In tutto 12 hotel, che nel 2009 raddoppieranno, sempre alla Bit.
Le ragioni alla base dell'eccellenza
Ma in cosa consiste questo concetto del Plus? «I plus sono dati da tanti elementi: accoglienza e ospitalità; personalizzazione del servizio, dunque formazione adeguata del personale. Sono questi gli elementi che differenziano un albergo da un altro e creano l'eccellenza». Così il lusso è inteso come dotazione di spazi e servizi, una buona cucina, la spa e magari la possibilità di cenare in albergo al giusto prezzo, senza essere costretti a uscire. Per dare più autorevolezza al concept di “Plus Hotel”, AZ Projects ha chiesto al fondatore dell'istituto di ricerche Makno, Mario Abis, di istituire un Osservatorio sul lusso su un panel di livello mondiale, ricerca che sarà presentata ufficialmente a maggio. Se il concetto di lusso nell'ambito della società industriale della tarda modernità era legato al possesso, privilegio ed ostentazione, «Ora si fanno strada nuovi valori immateriali, volti all'autogratificazione individuale» spiega Abis, «il lusso non è più o non principalmente legato al costo dell'oggetto, ma attinge alla dimensione esistenziale e diventa una questione di scelta e di cultura, più che di ricchezza e disponibilità economica».