Hotel e multinazionali si affidano sempre di più a professionisti dell’odore per creare fragranze particolari
«Essere un “naso” ha le sue prerogative. Fra tutte quella che a Natale, inevitabilmente, ti regalano due o tre copie del romanzo “Il Profumo” di Patrick Süskind. Io ne ho già una sessantina di esemplari, con dediche di gente che mi vuole bene. Le conservo tutte». Curiosità dalla vita di un esperto di essenze tratta dal colloquio con Laura Tonatto, torinese, da vent'anni un “naso”, cioè una di quelle persone, appena alcune centinaia nel mondo e in gran parte uomini, dotate di un olfatto eccezionale, che permette loro di intercettare e creare profumi ”tagliati” su misura su una persona, su un ambiente o su una filosofia manageriale.
La collaborazione con gli hotel del lusso
Come è accaduto con General Hotel Management, catena di luxury hotel con sede a Singapore, che ha da poco lanciato “Anore”, una linea di prodotti per il bagno e il corpo ideata e prodotta in collaborazione con Laura Tonatto. Che spiega: «L'olfatto rappresenta almeno il 70% del gusto. Un vino, un cibo, senza odore non hanno senso. L'olfatto ha sede nell'ipotalamo, ghiandola del cervello in cui hanno sede pure gli istinti. Ecco - continua Tonatto - il profumo fa parte del nostro istinto animalesco. Dà segnali e comunica. Sbagliare profumo è comunicare male». Per crearne uno ad hoc bisogna attuare uno studio accurato e profondo che va dalla storia all'arte passando, spesso, dalla letteratura. È il caso dell'hotel Danieli di Venezia per cui la Tonatto sta elaborando fragranze speciali. Dice: «È uno dei più importanti alberghi d'Italia, costruito nel XIV secolo dove sorgeva una piazzetta delle erbe e delle spezie. Sto lavorando su questo input. Anche nel campo dell'accoglienza sbagliare un profumo può trasmettere segnali errati». Ma ci sono anche luoghi dove sono vietati i profumi: «Nei ristoranti devono parlare solo gli odori del cibo» dice Tonatto.
Una professione sempre più apprezzata
La domanda di rito è: come si diventa “nasi” per professione? «Non so - risponde sincera - io ho frequentato la scuola per profumieri del maestro Hassan del Cairo e ho collaborato con Serge Kalouguine della Parfumerie Fragonard di Grasse. Due diversi approcci al profumo, che arrivano da Oriente e Occidente e che si trovano in tutti i miei lavori. Ho puntato a far conoscere il mio lavoro fuori e poco per volta molti stanno comprendendo l'importanza di una fragranza mirata». Oltre alle grandi case di profumi, si sono rivolte al “naso” vip e famiglie reali, ma anche maison come Veuve Clicquot, la rivista Gambero Rosso e l'enoteca regionale di Barolo, per cui Tonatto ha curato le schede olfattive dei vini. Sono state create anche fragranze per automobili, alberghi, rassegne letterarie. Persino un quadro famoso, come “Il suonatore di liuto” di Caravaggio, presentato nel 2005 al museo Hermitage di San Pietroburgo, ha avuto una rassegna d'essenze ispirate all'opera.