Partenza con il botto per Baritalia. Il laboratorio itinerante di ricerca dedicato alla miscelazione e al food promosso da Bargiornale si è rimesso in viaggio e ha avuto a Torino la sua prima tappa di questa terza edizione. Cornice dell’evento il centro congressi Torino Incontra, dove oltre 500 professionisti hanno preso parte all’appuntamento per seguire le masterclass dei maestri della mixology, vedere all’opera i grandi bartender mentre traducono in strabilianti creazioni le loro ricerche sulla miscelazione, per degustare i signature cocktail nell’open bar, incontrare e scambiare idee e opinioni con professionisti di fama internazionale. Sì perché tutto questo è Baritalia, una giornata di formazione e ricerca, grazie al ricco programma di seminari e a Baritalia Lab, la “sfida” a squadre incentrata quest’anno sul tema dell’aperitivo, ma anche un’opportunità per il professionista del mondo bar di confrontarsi con esperti e colleghi e scoprire nuove soluzioni e idee da proporre nel proprio locale e migliorare l’attività.
Ad aprire la giornata, direttamente da New Orleans, Jeff “Beachbum” Berry, maestro riconosciuto della miscelazione esotica, con la sua masterclass su La miscelazione tiki contemporanea, dove ha illustrato i tratti peculiari di questo stile di miscelazione e la sua attualità, presentando alcune specialità della nuova drink list proposta nel suo locale, il Latitude 29.
Il programma di seminari è proseguito con un altro ospite proveniente dall’estero, ma italianissimo, Maur Mahjoub del Mauro’s Negroni Club di Monaco di Baviera. Mauro, esperto mondiale di liquoristica e “re” del Negroni, nel suo locale ne propone oltre 70 variazioni, ha ripercorso le vicende dei barman che hanno fatto la storia della miscelazione e dei loro drink, partendo dal maestro dei maestri, Jerry Thomas, fino ai nostri giorni.
Seguitissimo anche l’intervento di Fulvio Piccinino, miscelatore, sommelier e grande esperto di liquoristica italiana, sull’attualità della miscelazione futurista e come le creazioni di questo importante filone della miscelazione italiana, nato negli anni Trenta come risposta autarchica ai cocktail esteri, possano trovare spazio nelle nuove drink list. Un filone che ha avuto la fondamentale intuizione di pensare il cocktail come un’installazione di “arte temporanea” e alla cui riscoperta proprio Piccinino ha dato un grande contributo con la sua attività di ricerca, condensata nel libro Miscelazione Futurista.
La sessione di seminari è stata chiusa da Dario Comini, patron del Nottingham Forest di Milano, locale da 10 anni nella lista dei migliori 50 bar del mondo, che ha illustrato le tecniche “sous vide” per i cocktail e le attrezzature per metterle in pratica, ovvero come realizzare le infusioni sotto vuoto a bassa temperatura per creare ingredienti home made per drink in capaci di sorprendere e coinvolgere il fruitore.
La ricerca sull’aperitivo
Altrettanto seguito e partecipato Baritalia Lab, la sfida a squadre quest’anno incentrata sull’aperitivo, inteso nel suo senso originario, ovvero di bevanda concepita per stimolare l’appetito, da servire con il giusto stuzzichino. Dieci i team (Branca, Campari Academy, Cortese, Fabbri 1905, Gancia, Lucano, Martini, Ron Diplomatico, Roner e Turin Vermouth) che si sono confrontati sul tema, proponendo i risultati della loro ricerca, cimentandosi nell’elaborazione di un twist su un classico, nella realizzazione di un cocktail d’asporto, compresa l’ideazione di un contenitore adatto allo scopo, e nella creazione di un aperitivo originale accompagnato dal suo side, da preparare sul palco.
Una “gara non gara” che ha visto all’opera complessivamente 40 tra i migliori bartender d’Italia, ogni squadra è composta da quattro barman, dei quali uno nel ruolo di portavoce, con il compito di illustrare in breve la storia del cocktail classico sul quale è stata condotta la ricerca, le caratteristiche della rivisitazione, dell’aperitivo on the go e dell’abbinamento, dove l’arte della mixology si fonde con lo spettacolo, grazie all’estro dei protagonisti attenti a dare un tocco di originalità, non solo ai drink elaborati, ma anche alla loro presentazione.
A giudicare le creazioni, oltre ai quattro protagonisti delle masterclass lo chef Davide Scabin del Combal.Zero, chiamato a valutare la validità degli abbinamenti cibo+drink, mentre sulle soluzioni ideate per i contenitori d'asporto a dire la loro sono stati Gianpietro Sacchi, direttore dei corsi di alta formazione per l'horeca del Poli.Design di Milano e Alberto Conti, global marketing & style manager di Goldplast.
Il riconoscimento Miglior drink è andato a Cinzia Ferro del team Fabbri 1905, con il suo Aperitif, mentre quello per i Migliori concept di drink d’asporto se lo sono aggiudicati Luca Menegazzo, ancora del team Fabbri 1905) per il suo Unconventional tiki, Debora Tarozzo, della squadra Roner con Mari e monti e Vanessa Vialardi del team Turin Vermouth con Dra-un-po’.
Prossimo tappa di Bartitalia, alla quale vi diamo appuntamento, è il 3 aprile a Catania.