La fine del Proibizionismo segnò una rinascita culturale negli Stati Uniti, con una rinnovata attenzione per l'arte della miscelazione. Tra i testi simbolo di quest'epoca figura "100 Famous Cocktails", pubblicato nel 1934 da Oscar Tschirky, meglio conosciuto come "Oscar del Waldorf". La sua storia e il contributo al mondo dei cocktail sono un viaggio a cavallo della New York di fine Ottocento e dei ruggenti anni Trenta. "100 Famous Cocktails" non è solo un libro di ricette, ma un documento che cattura lo spirito di un'epoca, nonché un testo che continua a ispirare il mondo dei cocktail.
Protagonista di questa storia di oltre cento anni fa è Oscar Tschirky. Nato nel 1866 a Locle, nel Canton Neuchâtel, Svizzera, emigrò negli Stati Uniti nel 1883 insieme alla famiglia, attratto dalle opportunità del Nuovo Mondo. Appena arrivato, ottenne la cittadinanza americana e iniziò a lavorare come cameriere all’Hoffman House Bar, un’istituzione della vecchia New York dove si formarono leggendari bartender, come Frank Meier e Harry Craddock. Determinato a distinguersi nel settore dell’ospitalità, Oscar proseguì la sua carriera al prestigioso ristorante Delmonico, dove divenne maître d’hôtel. Nel 1893, venne assunto da George Boldt per dirigere il nuovo punto di riferimento dell'ospitalità di lusso in salsa newyorkese, il Waldorf-Astoria, che contribuì a trasformare in un simbolo di eleganza e accoglienza. Sebbene non fosse né chef né bartender, Oscar divenne un'icona dell’hotellerie, legando indissolubilmente il suo nome all’hotel.
Nel 1934, Oscar pubblicò il suo testo divenuto ormai leggendario: "100 Famous Cocktails". Il libro si apre con un’introduzione dedicata ai liquori e ai vini, seguita da consigli sul servizio e abbinamenti. Include, inoltre, una storia del bar del Waldorf, per poi presentare un repertorio di ricette che include classici come il Sidecar, l’Old Fashioned e il Whisky Sour.
Tra le curiosità del libro spiccano ricette innovative. Il Blue Moon, a base di Crème Yvette e gin, richiama l’Aviation, drink spesso attribuito allo stesso Oscar. Un altro cocktail particolare è il Russian Grand Duke, che ricorda il Monkey Gland per la sua composizione. Tra le invenzioni di Oscar si distingue il Martell Cocktail, a base di brandy, lime e miele, celebrato dal quotidiano The Pittsburgh Press nel dicembre del 1934. A questo drink è legato un aneddoto interessante, che lo collega al mondo del cinema. Nel 1937, in occasione della commedia "Tovarich", con Claudette Colbert e Charles Boyer, il drink venne rinominato Tovarich Cocktail. Durante la promozione del film, un usciere del Waldorf-Astoria serviva cocktail ai giornalisti, sottolineando l’eleganza della ricetta: succo di lime, brandy Martell, miele, ghiaccio e una guarnizione di ciliegia al maraschino e scorza di limone.
Buona lettura da Lucio Tucci, Il Bibliotecario di Bargiornale.