Ricordava che all’eta di 16 anni gli bastasse dire al tassista “Sank Roo Doe Noo” per essere immediatamente portato al Harry’s New York Bar. Questo, altro non è che un ricordo dell'agente 007 nel romanzo di Ian Fleming del 1960 “Licenza di uccidere”. Una frase diventata "parola chiave" per tutti coloro che volessero essere portati alla trappola principale della I.B.F. acronimo della “International Bar Flies”; associazione fondata nel 1924 per volere di Harry MacElhone e O.O. McIntyre. Un'organizzazione segreta e fraterna della quale il testo “Barflies and Cocktails” può essere considerata la bibbia. Nelle ultime pagine troviamo infatti notizie riguardanti la nascita della “I.B.F.” per passare poi ad una serie di regole un pò bizzarre necessarie per far parte dell'associazione. Notevole sarà la lista delle "trappole", vale a dire dei locali aderenti all’associazione e dei suoi bartender. Tra questi 500 associati riconoscibili alcuni nomi noti quali: Fernand Petiot, Frank Meier e Robert Vermeire. Parte principale e molto interessante del testo sono le pagine dedicate alle bevande miscelate. Di alcuni drink Harry MacElhone ci riporta cenni e fonti storiche in altri ne descrive il creatore; come ad esempio il Bijou Cocktail di cui si parlerà del decano Harry Johnson o come L’Olympic Cocktail di Frank Meier, per citarne solo alcuni. Presenti anche storici cocktails come il Daiquiri, il Monkey Gland e il White Lady. Come presente sarà ovviamente il Boulevardier Cocktail, infatti il testo è una delle fonti storiche principali di questo mix tra vermouth, campari e bourbon ma basterà cambiare il whisky e il vermouth, che avremo l'Old-Pal Cocktail di cui, sempre questo manuale, sarà principale testimonianza. Un libro da avere assolutamente...buona lettura.