Il food è nutrimento, certo. Senza sprechi meglio. Il food è il tratto identitario di un territorio: ci mancherebbe con quell’abbondanza di giacimenti gastronomici, cultivar e botanical che possiamo vantare. Il food è lifestyle, sublimato dai media e soprattutto dalla rete e da blogger e influencer da ognidove. Ma il food oggi è soprattutto motore di cambiamenti e tramite d’innovazione per le nostre città. Così la nuova Nuvola Lavazza nel quartiere Aurora di Torino (ne parliamo su Webar 04-18) è un moderno esempio di rigenerazione urbana. Frutto di un investimento complessivo di oltre 120 milioni di euro, è molto di più di un Centro Direzionale: è, infatti, un museo aziendale, è una piazza aperta, dove è possibile ammirare i resti di un’antica basilica paleocristiana, è uno spazio eventi, è sede dell’Istituto d’Arte Applicata e Design ed è anche un bistrot, che sarà aperto al pubblico, non solo ai dipendenti. Nuvola è infine un ristorante gourmet - con il concept di Ferran Adrià, le scenografie di Dante Ferretti e la cucina di Federico Zanasi - con uno spazio interamente dedicato al servizio del dessert abbinato al caffè, ça va sans dire, e con portate da condividere.
Decisamente più spinta l’innovazione di Eatsa, la catena made in Usa che ha “sostituito” il personale di sala con freddi cubby, scaffali digitali che avvisano il cliente quando il pasto è pronto (leggi l'articolo dove Carlo Meo riflette sui reali benefici per i clienti).
A noi della vecchia scuola piace un’accoglienza più genuina e “umana”, mai scontata, fatta da professionisti talentuosi che investono tempo e passione nel loro lavoro, capaci di cogliere le opportunità che il mercato offre e di adattare l’offerta alle abitudini contemporanee. A loro dedichiamo il nostro premio. Riparte infatti Barawards, giunto quest’anno alla quarta edizione. Avete tempo fino al 2 luglio per candidare il vostro locale (per le aziende le candidature si apriranno il prossimo mese). Intanto noi continueremo a raccontare qui e sulle pagine della rivista le vostre storie. E a condividere le piccole e grandi innovazioni di cui siete capaci.