Se vi dilettate con le storie, leggete questa: correva l’anno 1779 e Miss Betty Flanagan, proprietaria di una taverna vicino a New York, preparava un drink guarnito con piume di coda di gallo (cock tail). I soldati francesi che lo assaggiarono iniziarono a chiamarlo cocktail, portando questa parola anche in patria e favorendone la diffusione. Con una tale impresa attribuita a una barista si potrebbe pensare che le mescolatrici donne sarebbero proliferate. Ma, si sa, le storie attorno alla parola cocktail sono tante e, questa è tra le meno popolari, tant’è che nel 1895 il commissario federale del lavoro Carroll Wright, passando in rassegna il censimento degli Stati Unti, documentava che solo 147 donne lavoravano dietro il banco rispetto a 55.660 uomini. Poche, ma temerarie: nell’aprile 1917 la cronaca mondana sul Tacoma Times, quotidiano di St. Louis, in Missouri, racconta del “primo” cocktail party, organizzato da Clara Bell Walsh, giovane donna dell’alta società cittadina. Intanto oltreoceano echeggia il nome di Ada Coleman, bar manager al Savoy di Londra. I suoi clienti? Mark Twain, Charlie Chaplin, oltre a migliaia di londinesi. Vero è che, nonostante gli esordi, le flapper ecc., le donne sono state escluse dal bancone per generazioni. Ma, udite udite, non è più così. Secondo la Fipe si tratta di un universo fatto di 375.044 lavoratrici dipendenti (53,3%). Nel settore non mancano inoltre le imprenditrici: sono 64.185 le ditte individuali con un titolare donna (38,5%). Numeri su cui vale la pena riflettere e che incontestabilmente ci parlano di una realtà che non deve fare più notizia. Allo stesso modo il riconoscimento delle capacità e delle competenze non deve certo passare dall’appartenenza di genere. Onore al merito perciò a Deborah Corsi, Lara Pasquarelli e Sarah Ciccolini nella top ten dei Cuochi dell’Anno ai nostri Barawards. A Tiziana Borreani e Vanessa Vialardi e ai lori team. A Elisa Urdich e Elisabetta Paviglianiti, sul podio del Barista dell’Anno. A Patrizia Bevilacqua, Simona Colombo, Barbara Chiassai, Elisabetta Ferri, Antonella Nonino, Tania Riccio e Valentina Zaottini, instancabili Brand Ambassador. A Federica Russo per il podio di Pasticcere dell’Anno e a Cinzia Ferro nella top ten dei Bar Manager dell’Anno. A Carola Abrate, Ilaria Bello, Laura Marnich ed Erica Rossi, nella top ten dei Bartender dell’Anno. E complimenti a Mariantonietta Varamo, bar manager al Dukes Hotel, tempio del Martini, e tra i sei professionisti insigniti dell’Order of Merit, protagonisti anche della cover story dell'ultimo numero di Bargiornale.