Ho provato a tirare le somme degli ultimi dodici mesi sfogliando le pagine del nostro giornale, rileggendo le gesta e le imprese che abbiamo raccontato. E ho iniziato a gongolare, mese dopo mese: abbiamo celebrato insieme anniversari, primo fra tutti il centenario del Negroni, esultato per le vostre vittorie in competizioni di carattere internazionale, raccontato di templi del bere miscelato, balzati nelle classifiche internazionali dei migliori bar al mondo.
Bravi tutti! Ma non basta. Valgano da monito le parole scritte in una “lettera a un giovane bartender” dall’indimenticabile Gary Regan.
Questa l’eredità che ci ha lasciato: “...Se avrai un futuro dietro il banco, dovrai sicuramente imparare come fare un drink decente, ma oltre a questo avrai davanti lunghe ore in cui trascinerai il ghiaccio giù dal magazzino, taglierai zest di limoni, spremerai succhi di frutta e pulirai ogni centimetro del tuo bar prima, durante e dopo ogni servizio. Dovrai anche imparare a intagliare il ghiaccio e a fare tante di queste cose senza senso per essere al passo con i tempi, e dovrai conoscere i profili di ogni singolo ingrediente che usi dietro il bar. E, parliamoci chiaro, chiunque è fondamentalmente in grado di fare tutto questo. Non tutti però, riescono a far star bene i propri clienti. E se tu riuscirai a farlo, loro non ti dimenticheranno mai. I tuoi ospiti non dimenticheranno mai come li hai fatti sentire...Invidio il tuo cammino”.