“Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro”. Parola di Filippo Tommaso Marinetti. La citazione non è casuale, giacché il carattere del nuovo Bargiornale s’ispira ai dettami futuristi.
Forti linee e forme geometriche, spigolose e appuntite, caratterizzano le pagine che state per sfogliare. La trasformazione non coinvolge solo le figure ma anche la parola, che attraverso il lettering aiuta a rendere il messaggio visivo molto più chiaro. La pagina diventa un campo dinamico in cui esprimere la creatività. A volte, le parole non seguono il rigo, ma sono sparpagliate o disposte in modo da ricreare sul foglio forme geometriche e immagini. Così parole e immagini diventano materia prima per una rivoluzione tipografica che coinvolge attivamente il lettore. Un omaggio alla “Vita accelerata” e ai tempi “liquidi” che viviamo. Con l’obiettivo di celebrare la modernità (del bar) in ogni suo aspetto, interpretare i segnali deboli per indicare possibili direzioni di lavoro. Magari impopolari, o in grado di causare un fracasso impossibile da ignorare. O per meglio dire, provocando un bel Zang, Tumb tumb, ScaAbrrRrraaNNG!