Come ti impressiono il suocero. Andrea Marenda, della Santeria Toscana 31 di Milano, stacca il biglietto per la finale mondiale di Nikka Perfect Serve di San Francisco, superando altri nove concorrenti nella tappa italiana tenutasi al Drink Kong di Roma, che ha combinato padronanza tecnica, spirito di improvvisazione e senso dell’ospitalità.
I dieci partecipanti erano stati chiamati a servire i tre giudici Andrea Fofi (Oro Whisky Bar, Roma Bar Show), Max La Rocca e Daniele Salviato, che per ogni bartender in gara hanno impersonato una diversa tipologia di ospite, sempre in lingua inglese. Si è andati quindi dai novizi della miscelazione ai nerd del whisky, passando per la comitiva "casinista", quella degli sportivi attenti alla linea o dei giornalisti di settore alla ricerca di una nuova copertina.
La gara
Ciascun concorrente ha avuto a disposizione 15 minuti per servire i tre giudici, come in una reale situazione di servizio. I giudici hanno impersonato caratteri e richieste completamente diverse, in una sorta di gioco di ruolo: due giudici erano tenuti a chiedere un cocktail (classico, creativo o twist), a seconda del proprio "mood" e del personaggio interpretato. I bartender potevano lavorare con ciò che era disponibile al Drink Kong (senza homemade personali) e con whisky e/o spirits della gamma Nikka.
Il terzo giudice ha invece richiesto ai partecipanti di preparare l’abbinamento analcolico The Other Half creato in fase di application, insieme a un servizio liscio di whisky, gin o vodka Nikka a scelta.
La prova del vincitore
Marenda ha tenuto egregiamente il banco, accontentando La Rocca che chiedeva un cocktail "per fare bella figura con mio suocero" (la proposta è stato un twist su un Old Fashioned), Salviato che desiderava un classico (twist su Manhattan) e Fofi con il suo analcolico: il Kajcider Soda, gioco di parole sul leggendario Kaizer Soze de I soliti sospetti: una soda composta da succo di mela e salsa ostrica (rapporto 15:1) profumata con alcune gocce di riduzione di Campbeltown Whisky, infusa con fiori di Sakura, servito in highball e accompagnato da un serve di Taketsuru Pure Malt.
Un ponte tra Giappone e Scozia
«Un ponte tra Giappone e Scozia», come lo definisce Marenda, «dato che le mele sono le più usate dei dolci tradizionali scozzesi, ma furono anche il primo investimento fatto da Mr. Taketsuru, mentre costruiva la distilleria Nikka». Una ricetta che, insieme alla perfetta interpretazione dell’accoglienza e del servizio, come sottolineato dal global brand hospitality advocate di Nikka, Stanislav Vadrna, vale a Marenda la partecipazione alla finale global di Nikka Perfect Serve a San Francisco, il 3 e 4 dicembre: ai primi due classificati spetterà un viaggio in Giappone per sperimentare la scena del bar locale e visitare le distillerie di Nikka: Yoichi and Miyagikyo.