Aria nuovissima sotto i grattacieli di Gae Aulenti. Flavio Angiolillo mette la firma sul suo ultimo progetto, che apre le porte a uno scenario di ospitalità potenzialmente pionieristico: Tripstillery è un cocktail bar con distilleria, inaugurato all’ombra dei palazzoni di Piazza Alvar Aalto in Milano, nell’anima business del capoluogo. Duecentocinquanta metri quadrati di ambiente luminoso, dai tratti scandinavi e contemporanei, con vetro e legno chiaro a farla da padroni, un bancone con enorme parete retroilluminata di grande eleganza, e proseguendo oltre, il principe assoluto del concetto Tripstillery: l’angolo della distillazione, con alambicco a vista e una nuovissima storia pronta da raccontare.
Un top team
Angiolillo ha raccolto al suo fianco Nicola Corna, costruttore dell’alambicco presente in Tripstillery, e Luca Vezzali, bartender già notissimo in città (ex Pinch, sui Navigli), per cementare un team che si arricchisce di nomi rilevanti del panorama da bere della città, come Sabina Yausheva e Alessandro Di Falco. Francesco Zini sarà invece il mastro distillatore, attivamente impegnato a esaudire le richieste degli ospiti per quel che concerne la produzione in senso stretto.
Un percorso immersivo nel mondo della produzione artigianale
Tripstillery offre infatti ai visitatori, oltre a un’esperienza di miscelazione e cibo di qualità (il locale è aperto dalla colazione a notte inoltrata), anche l’innovativa possibilità di vestire i panni degli speziali, e selezionare personalmente le erbe aromatiche da implementare per creare la ricetta del proprio distillato o liquore. Si tratta quindi di un percorso immersivo vero e proprio, attraverso il quale gli ospiti possono avvicinarsi al mondo della produzione artigianale e conoscerne storia e passaggi fondamentali. Gli ingredienti da macerare, infondere, utilizzare derivano tutti dai circa sedici ettari di proprietà di Tripstillery, situati sul Lago d’Iseo, e sono a loro volta parte integrante della drink list inaugurale.
Classici e signature pop
Grande attenzione ai classici (presente in menù un mirabile contemporary classic come il Rapscallion, con Scotch Whisky, Sherry e assenzio), selezione di signature con la tipica impronta pop del gruppo di Angiolillo, e una cucina attiva per proporre un lato gastronomico fedele al contesto in cui si inserisce il bar, nel pienissimo centro del distretto più avanguardistico di Milano: dinamico, fresco, facile, moderno, perfettamente integrato dalla comunicazione irriverente e diretta che si può notare nei sottobicchieri o sugli schienali delle sedie (altro marchio di fabbrica).
Angiolillo, che insieme al socio storico Marco Russo è titolare del gruppo Farmily, sotto il quale riunisce le insegne Mag (che ha compiuto dieci anni nel 2021), Mag La Pusterla, lo speakeasy 1930 (ventesimo bar al mondo secondo gli ultimi 50 Best Bars), Iter, Backdoor43 e il piccolo cocktail bar del Mercato Centrale, non è nuovo a iniziative di produzione vera e propria: nel 2020 aveva fondato, insieme ai fratelli Mattia e Luca Vita (Fundeghera 1939), con cui ha poi lanciato il suo brand di punta, Bitter Fusetti, oltre a realizzare etichette ad hoc per conto terzi. Adesso questa nuova idea, dove in realtà a produrre saranno direttamente gli ospiti.