Arriva a Milano Vermouth a Corte

Vermouth a Corte Fulvio Piccinino
Sabato 24 giugno la manifestazione dedicata al Vermouth di Torino fa tappa al Padiglione Reale della Stazione Centrale. Un viaggio nella storia e nella cultura del prodotto sotto la guida di uno dei massimi esperti mondiali della materia: Fulvio Piccinino. Con quattro vermouth premium in degustazione

È in programma a Milano, sabato 24 giugno, la terza tappa di Vermouth a Corte, evento dedicato al vino aromatizzato più famoso al mondo. Organizzata da CartaItalia, con Saperebere, Emporio, Accademia Vèrmut!, con il supporto di Cocchi, Chazalettes e Bonfante, la manifestazione si caratterizza per la sua duplice valenza culturale. È stata infatti ideata per valorizzare e approfondire la conoscenza di una vera e propria eccellenza nazionale, quale il Vermouth di Torino, conducendo i partecipanti, sia i professionisti del fuoricasa sia gli appassionati del prodotto, in un affascinante viaggio nella sua storia e nella sua cultura.

Ma al tempo stesso offrendo la possibilità di visitare location esclusive, legate a casa Savoia, primo grande promotore del prodotto, vere perle del patrimonio architettonico e artistico nazionale che solo in rare occasioni vengono aperte al pubblico. Non a caso a ospitare l’evento sarà il Padiglione Reale della Stazione Centrale, grazie alla disponibilità di Grandi Stazioni: un vasto e lussuosissimo spazio realizzato nel 1931 per offrire al re e alla sua corte il massimo comfort in attesa del treno, in occasione di impegni a Milano oppure nei trasferimenti verso la Villa di Monza.

Un viaggio nella storia

A condurre i partecipanti in questo viaggio nel mondo del vermouth una guida d’eccezione: Fulvio Piccinino, tra i massimi esperti europei della materia, accompagnato dal foodteller Fabio Bongiorni. Nella sua relazione Piccinino proporrà un excursus nella storia del Vermouth di Torino, con tanti aneddoti e curiosità legate al prodotto. «Partiremo da Marco Gavio Apicio, gourmand romano vissuto a cavallo del I secolo a.C e I secolo d.C., nella cui opera De Re Coquinaria troviamo la prima ricetta di vino all’assenzio, a base di erbe e spezie, per arrivare fino al 1994, con il memorabile spot di Martini con Charlize Theron, con la scena finale dove il vestito della giovanissima attrice che rimane impigliato nella sedia, una pubblicità che ha proiettato il prodotto nell’immaginario di un mondo che avviava il processo di globalizzazione – racconta Piccinino -. In questo percorso racconteremo l’evoluzione del vermouth nel tempo, dei suoi processi di produzione e delle sue modalità di consumo, con un ampio spazio riservato all’uso in miscelazione».

Il vermouth e l’Italia

Così come ampio spazio verrà dedicato al legame del prodotto con casa Savoia, che ha giocato un ruolo importante nel favorire fin dal XVI secolo l’insediamento a Torino di opifici, liquorerie e farmacie speziali e poi nel portare in auge il vermouth. Insomma, un racconto che intreccerà diversi aspetti della storia e della culturale italiana.

«Parleremo anche delle pubblicità in un percorso che nel suo sviluppo si interseca con i fenomeni di costume, tirando in ballo anche personaggi come Rita Pavone e Alberto Sordi», continua l’esperto. La prima negli anni Sessanta, all’apice della sua fama, diventata testimonial per la campagna stampa e gli spot su Carosello per Cinzano all’insegna del claim “Cin Cin Cinzano”, creato sul gioco di parole tra il brand e il “cin cin” che si pronuncia nei brindisi, divenuto all’epoca virale per gli italiani. «Il secondo interprete di Un americano a Roma, pellicola che ironizza sull’esterofilia degli italiani nel secondo dopoguerra con una vera e propria mitizzazione di tutto ciò che è made in Usa. Un fenomeno che ha un forte impatto sugli stili di consumo, portando per quanto riguarda gli spirit nei decenni successivi, in particolare negli anni Settanta e Ottanta, ad accantonare glorie nazionali, come vermouth, amari e grappa, percepiti come prodotti “superati”, mettendo in crisi tanti produttori – spiega Piccinino -. Una crisi dalla quale, per quanto riguarda il vermouth, si salvano solo i grandi marchi, come Martini, grazie a un gran lavoro di comunicazione capace di proporre un’immagine del prodotto in linea con i tempi, attraverso il collegamento al mondo della moda e dei motori».

La sinergia con i treni

Un altro tema che sarà approfondito è la sinergia tra lo sviluppo delle ferrovie e il vermouth. «L’inaugurazione della linea Torino-Asti-Genova nel 1854, che collegava il capoluogo piemontese con i vigneti dell’astigiano e con il suo porto, è stata fondamentale per permettere che il vermouth potesse essere esportato in tutto il mondo, garantendo maggiore velocità e sicurezza al trasporto del prodotto – racconta Piccinino -. In precedenza questo veniva portato a Genova sui carri, attraversando il monte Turchino, un viaggio di 26 ore che esponeva il carico al agli assalti dei briganti. Con il treno il viaggio si riduce a sole 6 ore, con l’unico rischio che un po’ di vermouth potesse essere sottratto dal capotreno, problema che fu presto risolto da produttori e commercianti dotando i tappi delle damigiane di sigilli che non potevano essere rimossi».

Quattro vermouth premium in degustazione

Nel corso dell’incontro, Piccinino guiderà i partecipanti alla degustazione di 4 vermouth premium: Cocchi Storico Vermouth di Torino, Chazalettes Vermouth di Torino della Regina Bianco, Cocchi Dopo Teatro e Chazalettes Vermouth di Torino della Regina Rosso. La degustazione sarà accompagnata dai Nocciolini della pasticceria Bonfante.

Location d’eccezione

Altro plus della manifestazione, come accennato, la possibilità di visitare location di eccezionale pregio, alle quali è possibile accedere visitarla solo in alcune occasioni straordinarie. Nell’appuntamento milanese la visita guidata interesserà i due locali principali del Padiglione Reale della Stazione Centrale: la Sala d’Armi, arricchita da preziosi bassorilievi e rivestimenti, mosaici, fontane in marmo rosso e gli originali e lussuosi arredi, dalla quale si accede, con un maestoso scalone, alla Sala Reale al piano del ferro, un altro sfarzoso salone di 416 metri, che affaccia direttamente sui binari.

Nelle due precedenti tappe, andate entrambe sold out, gli incontri di Vermouth a Corte sono stati ospitati nella sala Gonin, la sala d’attesa per la famiglia reale nella stazione Porta Nuova di Torino, un gioiello impreziosito da decorazione e affreschi ad opera di alcuni degli artisti preferiti di casa Savoia, tra i quali il pittore Francesco Gonin, che ne ha affrescato le pareti, e nel Castello di Agliè (Torino), Patrimonio mondiale dell’Unesco, con l’apertura eccezionale delle cucine, appena restaurate, che non fanno parte del consueto percorso per il pubblico nel maniero.

Dopo la pausa estva la manifestazione riprenderà in autunno con tappa alla Palazzina Reale presso la stazione di Santa Maria Novella a Firenze.

Come partecipare a Vermouth a Corte

La terza tappa di Vermouth a Corte si terrà sabato 24 giugno dalle 17 alle 18.30 nella Sala Reale del Padiglione Reale al binario 21 della Stazione Centrale di Milano (ritrovo ore 16.50). Il costo dell’evento è di 30 euro per il biglietto singolo (55 euro 2 biglietti) tutto incluso.

Per iscrizioni e info telefonare a 3485212825

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