Un campione di qualità e sostenibilità. È l'identikit di Bombay Sapphire Premier Cru, London Dry Gin dal profilo aromatico caratterizzato dagli agrumi provenienti dalla Murcia spagnola (limoni Fino, mandarini e arance Navel), che è stato recentemente al centro dell'evento "La Murcia a Milano" presso Casa Gessi. A raccontarne identità e unicità era presente Ivano Tonutti, Master of Botanicals, l’esperto italiano che da oltre vent’anni sceglie e seleziona le dieci botaniche che compongono il bouquet del distillato madre nell'elegante bottiglia color zaffiro, brand di punta del gruppo Bacardi. «Molte delle botaniche che utilizziamo nella preparazione del gin - ha spiegato Tonutti - richiedono da parte dei nostri fornitori ancora un lavoro manuale, tramandato di generazione in generazione, e la sostenibilità non può essere intesa solo dal punto di vista, per noi ovviamente fondamentale, della qualità del prodotto o dell’impatto ambientale del processo produttivo, ma pure sotto l’aspetto economico e sociale. E la sostenibilità economico-sociale si raggiunge, mettendo a disposizione le risorse e la tecnologia necessaria a rendere il lavoro accettabile dal punto di vista umano e reddituale e costruendo relazioni personali con i nostri fornitori che vanno al di là del mero interesse commerciale». Emblematico il caso dei limoni Fino impiegati per la produzione di Premier Cru, raccolti, lavorati a mano e prodotti da un impresa locale della Murcia che è stata aiutata e supportata dal brand.
Una sostenibilità certificata
«Per le nostre botaniche abbiamo bisogno di una qualità costante per tutto l’anno - ha raccontato l’esperto - e proprio in Murcia siamo intervenuti ad aiutare l’azienda agricola di José Francisco, il nostro fornitore locale di agrumi più importante della regione, nel fare un salto di qualità e dare vita a una nuova società, denominata Lemon Fresh, più strutturata in modo da assicurare un futuro alle produzioni locali con un vantaggio reciproco per entrambi. Tutto ovviamente in un’ottica di sostenibilità: dal pagamento di un prezzo giusto alla gestione virtuosa degli scarti di lavorazione dei limoni e all’utilizzo di energia pulita. Quello delle relazioni con i nostri fornitori è un impegno che abbiamo molto a cuore in Bombay Sapphire perché abbiamo la necessità di assicurarci filiere che siamo durature nel tempo e come possiamo garantircele se un domani nessuno sarà più interessato a sbucciare manualmente i limoni come fanno i nostri fornitori spagnoli da sempre o non ci saranno più giovani che vorranno occuparsi della raccolta, anch’essa manuale, delle radici di iris in Toscana o della coltivazione della cassia nel Vietnam?». L'obiettivo del brand è arrivare a un livello di sostenibilità a 360° che impatti su tutto l'universo Bombay Sapphire: dalla distilleria di Laverstoke in Inghilterra, che è già oggi un esempio di green economy che contribuisce alla salvaguardia del territorio, a tutte le botaniche e agli ingredienti utilizzati nel processo di distillazione. «E vogliamo arrivare - ha concluso Tonutti - non a una sostenibilità tout court, ma a una sostenibilità certificata da un ente terzo e indipendente». Nel corso della cena evento, il ruolo di protagonista è stato giocato ovviamente giocato da Premier Cru sia come ingrediente nelle ricette dei cocktail, create per l'occasione da Federico Volpe, Trade Ambassador di Bombay Sapphire, sia come ingrediente gastronomico nei piatti di accompagnamento ai drink studiati da Mimosa Milano. In tale contesto il London Dry gin premium di Bacardi ha rivelato un inedito profilo versatile e distintivo nell'accompagnarsi ai diversi piatti in menu: una qualità che potrebbe rivelarsi vincente in contesti d'alta ristorazione o per attivare altre iniziative di food pairing.
Immagini: MT Communication