Il potere dei grandi cocktail non è solo di ammaliare il palato di chi beve, ma di coinvolgerne tutti i sensi in un’esperienza molto più ricca e appagante e, nei casi più felici, capace di rievocare ricordi e sensazioni di altri luoghi e tempi. Su questo potere è tutto giocato il nuovo menu dello Swift Soho, rinomato cocktail bar (numero 30 della classifica dei World’s 50 Best Bars) aperto nel 2016 dalla coppia di bartender Mia Johansson e Bobby Hiddleston, dopo aver fatto le ossa dietro il bancone di alcuni dei migliori locali della city, tra i quali il Callooh Callay e il Milk & Honey, insieme a un’altra coppia, quella formata Roisin Stimpson e Edmund Weil, cofondatori di due tempi del bere bene londinese, il Nightjar e l‘Oriole.
La nuova drink list, dal nome Postcards from Swift (cartoline dallo Swift), punta infatti a condurre gli ospiti in un viaggio in diversi luoghi del mondo. Ma un viaggio molto particolare, perché tutto basato sui ricordi: quelli del team dello Swift.
Ogni cocktail è ispirato a un ricordo personale di qualche posto del mondo dei membri della squadra di bartender ed è costruito per catturare e rievocare quel ricordo nella memoria e condividerlo con l’ospite. I 20 drink del menu diventano così davvero delle cartoline, delle cartoline liquide, spedite da un amico che insieme fissano e raccontano un momento di un’esperienza vissuta in altro luogo e in un altro tempo. E proprio come una cartolina, ogni drink ha anche la sua indispensabile illustrazione. Ogni creazione liquida è infatti accompagnata da un’originale disegno realizzato dall’artista spagnola Helena Bonastre, che è partita dalle idee e dalle immagini fissate nella memoria dei bartender per disegnare scene di strada che aiutino a trasportare l’ospite nel luogo che ha ispirato il cocktail che sta bevendo.
Evocare e condividere
Postcards from Swift è dunque un menu concepito per dare vita a un’esperienza sensoriale che esalti due aspetti fondamentali dell’arte della miscelazione: la forza evocativa delle creazioni e la capacità di creare una magica sintonia tra le persone che stanno dalle parti opposte del bancone. Obiettivi dichiarati dai bartender dello Swift. «Volevamo creare una drink list che venisse dal cuore, qualcosa di veramente personale per noi – ha spiegato Bobby Hiddleston -. Quindi ci siamo riuniti e ognuno ha condiviso i ricordi più vivi dei posti che ha visto per creare un menu che fosse molto legato a noi e far sentire l'ospite come se si trovasse a parlare con un amico. Con l'aiuto delle illustrazioni di Helena, speriamo di accompagnare gli ospiti in questo nostro viaggio e condividere con loro le esperienze che abbiamo fatto lungo la strada».
Nuove creazioni e best seller
L’ispirazione per i cocktail arriva dai posti più diversi del mondo, dalle strade di Singapore alle remote regioni montuose della Scozia. Così, per fare qualche esempio, Casablanca, preparato con mezcal Vida Del Mague, mango, kümmel (liquore aromatizzato con il cumino dei prati), succo di limone e Peychaud's bitters, rievoca le atmosfere dei suq del Marocco, mentre Silhouette, a base di armagnac Clos Martin Vsop 8 anni miscelato con Storico Vermouth di Torino Cocchi, Amaro Averna, fico e Angostura trae ispirazione da un periodo di vacanze sulla costa adriatica. Mentre la vivacità di New York è rievocata dall’elegante Broadway, un cocktail stratificato preparato con Sazerac Rye Whiskey, Lillet Rosé, Campari e Crème de cassis.
Accanto a nuove creazioni sono parte integrante di Postcards from Swift alcuni tra i cocktail più amati dai clienti del locale, a sottolineare il ruolo di pietre miliari che hanno assunto nel viaggio dello Swift, come il White Water (Monkey Shoulder, Ardbeg Wee Beastie, falernum al cocco, Angostura), l’Imperial Gimlet (gin Bombay Sapphire, Pineau de Charentes, sherbet all’ananas, bergamotto e makrut lime) e l’immancabile Irish Coffee (Jameson Caskmates Irish whiskey, caffè filtro, rum Demerara, crema, noce moscata), tra i best seller del cocktail bar e presente nella sua offerta fin dall’apertura. Drink quest’ultimo, tra l’altro, che nel precedente menu che ha celebrato i personaggi reali e di fantasia, del presente e del passato che hanno dato un loro contributo alla drink culture era dedicato a tre pezzi da 90 della miscelazione italiana: Alessandro Palazzi, Peter Dorelli e Salvatore The Maestro Calabrese.
Un locale, due anime
Il nuovo menu sarà lanciato il primo giugno e rappresenterà per im prossimi 12 mesi il pezzo forte dell’offerta del Downstairs Bar. Lo Swift è stato infatti concepito per offrire due esperienze diverse di cocktail bar all’interno dello scorso locale (e disposti su due pano diversi). L’Upstairs Bar, al piano superiore, vivace e con molto spazio in piedi è pensato per un aperitivo o per una bevuta veloce. Mentre il Downstairs si caratterizza per l’atmosfera più intima e accogliente, con i comodi divanetti in pelle, la luce soffusa e la musica dal vivo nel fine settimana e una proposta beverage più ampia e ricercata. Lo stesso concetto si trova anche negli altri due locali del gruppo Swift, lo Swift Shoreditch, aperto a lugli 2020 nell'East London, e lo Swift Borough, nato lo scorso autunno.