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Con un comunicato ufficiale The World’s 50 Best Bars ha annunciato di aver accettato la richiesta di restituzione, da parte di Charles Schumann (nella foto in apertura), del premio The Industry Icon Award 2019.

Nel comunicato si legge anche che il premio, per l’anno in corso, non sarà attribuito a nessun altro. L’Industry Icon Award viene votato da membri della 50 Best Academy, che comprende bartender, titolari di locali, giornalisti e “drink aficionados”. 50 Best si prende la responsabilità finale di premiare il vincitore in base ai voti attribuiti dai membri dell’Academy. Il processo di verifica limita a questo. E continua ribadendo che non era al corrente dei “commenti storici” espressi dal signor Schumann.
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I commenti storici espressi da Schumann si riferiscono in particolare a un articolo A purist at work behind the bar, pubblicato dal Japan Times il 22 maggio 2009 (qui di fianco). Nel pezzo, a firma di Nicholas Coldicott, si riporta a sua volta una dichiarazione pubblicata qualche anno prima da Playboy Germany. Si tratta di un commento evidentemente sessista e discriminatorio, espressa dal titolare del bar Schumann’s di Monaco: «A bar is no place for a woman. The important characters are always men». Un bar non è un posto per una donna. Quelli che contano sono sempre gli uomini. Al giornalista del Japan Times che gli ricorda questa frase lui risponde con un certo distacco: «Davvero ho detto questo? Forse molti anni fa. Ma sono della stessa opinione anche oggi. Ora dico che possono venire a lavorare, ma che io non le cerco».
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Contro queste e altre dichiarazioni misogine espresse da Schumann si sono immediatamente schierate alcune delle protagoniste della bar industry americana riportando alla luce altre dichiarazioni sessiste: «Charles Schumann – scrive Julie Reiner, celebre bartender americana, sulla sua bacheca Facebook – mi ha chiesto di far parte del suo film Schumann’s bar Talks (2017), e poi nell’intervista mi ha detto che le donne dovrebbero fare solo il turno del pranzo, lasciando libera strada (al banco) ai soli uomini bartender. È un orgoglioso misogino e la nostra industry non solo lo accetta, ma continua a consegnargli premi alla carriera. Come si fa a trascurare il suo palese sessismo?».

L’effetto domino si è avvertito in tutta la comunità internazionale e alla fine Schumann ha preso finalmente una decisione più che corretta: riconsegnare il premio. Non senza prima prendere una posizione ufficiale attraverso la pagina Facebook del suo locale di Monaco di Baviera che riportiamo. Da Schumann’s Bar Am Hofgarten: «Negli ultimi giorni, con costernazione, ho appreso di essere diventato il centro di un dibattito. Sono state riportare delle mie dichiarazioni tratte dal film Schumann’s bar Talks e un'intervista pubblicata nel 2009 dal Japan Times. A tale proposito vorrei dire che mi fa molto male che le mie dichiarazioni siano state così fraintese. Apprezzo i buoni bartender indipendentemente dal loro sesso, origine ed età. Tutti quelli che sono già stati in una giuria (nei concorsi di cocktail, ndr) con me possono essere testimoni. Non ho mai messo in dubbio che le donne possono essere bartender (…). Mi dispiace davvero se le mie dichiarazioni siano state fuorvianti e abbiano ferito i sentimenti dei membri della nostra bar community. Vi chiedo scusa per questo (…). Credo nei valori universali di uguaglianza e partecipazione, che sono anche la base del mio lavoro da oltre 55 anni. Cerco di vivere ogni giorno con il mio team di oltre 70 dipendenti che appartengono a diverse nazionalità e genere. Per il mio ultimo riconoscimento che mi è stato assegnato da questo fantastico, vivo e meraviglioso settore, sono molto grato. Ai membri della nostra comunità mondiale del bar che vogliono scambiare con me un’opinione, tendo la mia mano per un dialogo oggettivo e rispettoso. Charles Schumann, Monaco di Baviera, 08 Ottobre 2019».
Dopo sole cinque ore da questo post Schumann comunica, sempre attraverso la pagina del suo locale, di voler restituire il premio. Una saggia, corretta (e doverosa) decisione. L’unica cosa “rispettosa”, per dirla con le stesse parole di Schumann, in tutta questa vicenda.