Si è concluso l'altro giorno l'evento Skip Ordinary Beauty organizzato da Stock Spirits Italia per il suo brand di punta Vodka Keglevich. Al centro dell'iniziativa sei grandi murales dipinti sulle pareti laterali di sei case popolari del quartiere milanese di Crescenzago sul tema donne&fiori, la cui grafica d'impatto è stata ripresa sulle etichette delle bottiglie limited edition della nota vodka polacca.
Fortemente voluto dall'ad Marco Alberizzi e dalla senior brand manager Virginia Barberini di Stock Spirits Italia, l'iniziativa Skip The Ordinary ha voluto dare spazio e significato al ruolo femminile, protagonista nella vita sociale a tutti i livelli.
Come per le dinamiche barlady Erica Rossi, Valentina Rizzi e Francesca Gentile che, una volta messi da parte shaker e bicchieri, sono state coinvolte con secchi di vernice e pennelli nell'esecuzione dei murales milanesi. Ideato in collaborazione con l'agenzia RM Event, l'evento è stato realizzato insieme a Orticanoodles, pseudonimo di due street artist come Wally e Alita.
Un percorso a sei tappe
Costituito da sei tappe, il percorso esperienzale open air Vodka Keglevich è partito dal primo muro con un'artista mascherata da farfalla; la seconda tappa ha proposto il barbuto artista Wally assiso su un imponente trono di plastica rosa; la terza tappa ha proposta un'artista body painting quasi mimetizzata con il murales relativo; la quarta tappa ha offerto una sosta davanti a un grande specchio photoboot che nascondeva una fotocamera a sviluppo immediato dove potersi liberamente ritrarre; la quinta tappa ha proposto una coppia di erculei acrobati (i torinesi Luca e Fabio) che facevano sfoggio delle proprie capacità con l'intenzione di offrire (a testa in giù) un diverso punto di vista; ultima e conclusiva tappa un muro a forma di bottiglia sdraiata su cui poter lasciare, con pennello e vernice, un proprio segno personale, a cominciare dal semplice nome di battesimo.
Lungo il percorso murales, oltre alla galleria di sagome a grandezza umana delle sei bottiglie Vodka Keglevich, la fotografa Diana Bagnoli ho offerto una serie di pannelli/poster con le fotografie di una decina di donne di ogni età e provenienza che vivono e lavorano nel quartiere, con differenti storie di vita, andando anche qui oltre la semplice bellezza fisica.
Piccola storia di Crescenzago
Posto nella zona est di Milano, delimitato dal Naviglio Martesana e dal Parco Lambro, e attraversato da viale Palmanova, il quartiere Crescenzago è al centro di un'importante opera di riqualificazione urbana, a livello nazionale, in cui è stata inserita l'iniziativa Vodka Keglevich. In particolare i murales da 64 mq sono stati dipinti sui muri laterali delle case popolari di via Civitavecchia, piccolo quartiere di casette a schiera, altrimenti più conosciute come Case Minime, costruite nel 1952 per gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale.
Il tipo edilizio prescelto è stato la casa unifamiliare a schiera disposta su due piani (sul modello inglese) progettato dall’Ufficio Tecnico Comunale dall’arch. Arrigo Arrighetti. Oggi gli alloggi popolari fanno parte del patrimonio residenziale pubblico del Comune e formano un quartiere composto da 9 stecche parallele per un totale di 117 appartamenti.
Grazie ai numerosi reperti archeologici, da quelli preistorici a quelli romani e medievali, l'attuale quartiere di Crescenzago ha sempre goduto come borgo di una larga autonomia fino all'epoca napoleonica, recuperata per un altro secolo e poi terminata solo negli anni Venti, entrando a far parte definitivamente del Comune di Milano. Tra le installazioni industriali più importanti del quartiere, ricordiamo quella RCS (Rizzoli - Corriere della Sera), oggi parzialmente dismessa e oggetto anch'essa di riqualificazione urbana.