Continua a inanellare performance molto positive Gruppo Campari. Dopo gli ultimi risultati del 2021 (leggi Boom delle vendite per Gruppo Campari nel 2021), anche la prima metà dell’anno in corso regala grandi soddisfazioni, come mostrano i dati della relazione semestrale al 30 giugno, che raccontano di una crescita a doppia cifra di tutti gli indicatori finanziari. A partire dalle vendite, che hanno toccato quota un miliardo e 256,9 milioni di euro, in crescita del 25,6% sul primo semestre dello scorso anno e di ben il 45% rispetto al primo semestre 2019, confronto quest’ultimo ancora più significativo considerando che si tratta dell’ultimo anno pre-Covid.
L’ulteriore balzo delle vendite si è riflesso sugli utili, pari a 220,2 milioni, anche in questo caso con un significativo incremento, pari al 40,4%, rispetto ai primi sei mesi del 2021.
A tali risultati ha contribuito «in particolare il portafoglio ad alta marginalità degli aperitivi nei mercati Europei, grazie a una dinamica molto positiva dei brand, e alla forte ripresa del canale on-premise. La performance positiva è stata amplificata anche dalle condizioni climatiche molto favorevoli e dagli aumenti di prezzo», ha sottolineato Bob Kunze-Concewitz, ceo di Campari Group. Ma non solo, perché tutti i brand, con qualche rarissima eccezione, sono stati protagonisti di un’importante crescita delle vendite.
Ottime performance per i brand globali
Andando più nel dettaglio, le vendite dei brand a priorità globale hanno registrato una crescita del 22,2%. Su tutti Aperol cresciuto del 37,3%, grazie ai mercati chiave come Italia (+35,4%), Germania (+54,7%), Francia (+39,6%), Spagna (+206,8%), e Stati Uniti (+20,7%), con risultati notevoli anche su tutti gli altri mercati Europei: risultato frutto della capacità di conquistare nuovi consumatori nel canale fuoricasa, ma anche dei consumi a casa, che restano sostenuti. Notevole anche la performance di Campari, che ha registrato un +32%, anche in questo caso grazie alla crescita delle vendite in tutti i mercati principali, Italia (+48,1%), Stati Uniti, Brasile, Giamaica, Germania, Nigeria e Spagna, che continua a beneficiare della domanda di cocktail quali Negroni, Americano e Boulevardier, e del successo del Campari spritz.
Sostenuto anche l’andamento di Wild Turkey (+18,1%), principalmente grazie al suo mercato chiave, gli Stati Uniti, ma anche dell’Australia e della Corea del Sud. Così come quello del portafoglio di rum giamaicani (+15,6%), guidato dal trend favorevole nella categoria del premium rum.
Stabili sono rimaste le vendite di Grand Marnier, che hanno risentito di una base di confronto sfavorevole nel secondo trimestre nel mercato principale degli Stati Uniti e di limitazioni sulla disponibilità del vetro. Unico neo il calo di Skyy (-4,1%) a causa della contrazione delle vendite negli Usa e in Cina, in parte mitigata dagli altri mercati internazionali.
Creacita a due cifre anche per i brand regionali
L’incremento delle vendite ha interessato anche i brand a priorità regionale, +22,6%. A spiccare in questa categoria è la crescita a doppia cifra di Espolòn (+20,3%), legata al suo mercato principale, gli Stati Uniti, ma supportata anche dall’aumento del prezzo. A doppia cifra anche la crescita di Crodino, grazie alla performance sostenuta in Italia, suo principale mercato, e di The GlenGrant, spinta dalla premiumisation del portafoglio, in particolare in Corea del Sud e in Cina. Un andamento positivo hanno registrato anche gli altri marchi che includono le specialità italiane, quali i vermouth Cinzano, gli spumanti Cinzano, Mondoro e Riccadonna e Aperol Spritz ready-to-enjoy.
Bene anche i marchi locali
Più contenute, ma sempre su ottimi livelli le performance dei brand a priorità locale, le cui vendite sono salite del 6,9%. Performance legate in particolare al buon andamento di Campari Soda, Wild Turkey ready-to-drink, Skyy ready-to-drink e Cabo Wabo. Ha rallentato invece X-Rated penalizzato dall’andamento negativo del mercato cinese in seguito ai lockdown temporanei.