Sono passati 30 anni da quando Amaro Lucano lanciava uno spot caratterizzato da un claim di grande successo, tanto da imporsi come un’espressione comune, un modo di dire che sopravvive negli anni e tra le generazioni: Cosa vuoi di più dalla vita? Oggi quella domanda, oltre a continuare a caratterizzare la comunicazione pubblicitaria dell’Amaro, è diventato un libro, firmato da Francesco Vena, rappresentante, con il fratello Leonardo e la sorella Letizia, della quarta generazione della famiglia vena alla guida di Lucano 1894, ed Emiliano Maria Cappuccitti, hr director di Coca-Cola Hbc Italia, azienda che distribuisce il catalogo del gruppo di Pisticci nel settore horeca.
Edito da Rubbettino e disponibile anche in formato e-book, il volume, presentato in un incontro online dagli stessi autori, racconta la storia dell’Amaro Lucano e dalla famiglia Vena, diventata una delle più importanti realtà aziendali nella produzione e commercializzazione di spirit, tessendone la trama attraverso una serie di altre storie, piccole e grandi.
Una storia che inizia a fine Ottocento, quando Pasquale Vena lascia il piccolo paese del materano per recarsi a Napoli presso le più famose pasticcerie della città per apprendere il mestiere di liquorista e dolciere. Al suo ritorno a Pisticci, mette a punto nel 1894 la ricetta segretissima a base di 30 erbe, che la famiglia Vena si tramanda di generazione in generazione, dell’Amaro Lucano, riuscendo poi ad affermare il suo prodotto in tutta Italia e anche oltre, raggiungendo persino i palati della Reale Casa Savoia, della quale divenne fornitrice ufficiale ottenendo anche il titolo di cavaliere. Il periodo fortunato subisce però un’interruzione negli anni del fascismo, durante i quali Pasquale Vena pagò il suo essere oppositore del regime, per riprendere nuovo slancio nel secondo dopoguerra, quando il figlio Leonardo, succedutogli a capo dell’azienda, trasformò il laboratorio artigianale di famiglia in una vera e propria realtà industriale. Da quel momento in poi si susseguono i successi, accompagnati dalle grandi campagne pubblicitarie, che hanno amplificato la notorietà dell’Amaro che si impone come uno dei liquori più apprezzati nel mondo.
Ma questo viaggio tra passato e presente nel quale gli autori accompagnano il lettore, ricco di aneddoti divertenti e continui flashback, non è solo il racconto di un prodotto di successo e della famiglia che lo produce. Il sottotitolo del libro recita infatti Amaro Lucano: storia di un’Italia dal bicchiere mezzo pieno. Ecco allora che le vicende raccontate assumono un significato più ampio e il racconto delle storie imprenditoriali del passato si trasforma in una riflessione sul presente e, soprattutto, sul futuro del nostro Paese. E la figura di Pasquale Vena, in particolare, un giovane del poverissimo Meridione di fine Ottocento che riesce a creare un prodotto e un’azienda di successo mondiale, diventa simbolo di un’Italia in grado di coltivare il valore dell’ottimismo, capace di resistere e andare avanti, nonostante le tante e grandi difficoltà, coltivando il suo sogno fino a trasformarlo in realtà: un simbolo, come hanno sottolineato gli autori nel corso dell’incontro, dell’Italia post-Covid.
Scritto durante i mesi più duri del lockdown, il volume vuole infatti essere un inno all’Italianità e al suo patrimonio di conoscenze, bellezze, costumi, a quel genio tutto italiano che sa accettare, affrontare e vincere anche le sfide più difficili, come quella generata dall’emergenza sanitaria che caratterizza, stravolgendolo, il momento attuale. Un manifesto, dunque, e un contributo, ricco di spunti, all’Italia che verrà, che, partendo dalla nostra mentalità e dal lavoro, possiamo ricostruire e rilanciare per farne non solo il Paese più bello del mondo, ma anche il più forte.